4/29/2006

Lui c' è.


Nemmeno a Beautiful.

Nè tante volte sfrugugliando fra un Sentieri, una Febbre d' Amore o un nostrano Vivere.

Nemmeno lì, sono riuciti a partorire una Cosa simile.


C' è da dire: " Se lo avessi saputo prima "...

Ma, PRIMA, esclamavamo a gran voce che Dio fosse morto mentre nemmeno noi ci sentivamo un granchè.

Ora, invece, il Sommo Lui sarebbe tornato alla ribalta.

E non sotto le spoglie di Chuck Norris, come alcuni vorrebbero darcela ad intendere.

- per quanto, da quando sono stata informata che la matematica è un' opinione di Chuck Norris, mi resta qualche dubbio. -

Ma Dio non sarebbe lui a conti fatti.

Sarà stata all' incirca mezzanotte, un orario in cui aspettarseLo daltronde:
Destata da un messaggero Digitale,

- chè ormai l' Angelo vecchio stile, alucce dietro le spalle, aureola sulla nuca e boccoletto da Cherubino è oltrmodo demodè -


nella stanza della Rivelazione mi sarebbe apparso Lui, NostroSignoreWeb.

E, conforme ai tradizionali usi almeno, se non più ai costumi, si sarebbe presentato con parabola a seguito:

" Attraverso Me, risparmiando tempo e denaro, potrai ricevere direttamente a casa i documenti per richiedere al tribunale di residenza la SEPARAZIONE CONSENSUALE e il DIVORZIO CONGIUNTO. Quando pensi alla separazione, pensa a lasciamociconamore.it "

- del resto vigerebbe sempre la regola del finchè morte non vi separi, con la specificazione però della postilla se proprio non vi sopportate dividetevi ma con affetto, altrimenti detta: separati dal prossimo tuo come da te stesso. -

Come non riconoscerLo, seppur sotto le spoglie di un' e-mail, COME?

Mentre ancora mi stavo domandando quale atroce virus avrebbe scelto per farsi contaminare al nostro posto e purificarci una volta ancora dal peccato originale, rispedendo Norton sul fondo dell' abisso infernale,
l'eco di altre voci appresso mi assaliva:

" Se Dio ci ha fatti a Sua immagine e somiglianza, gli abbiamo reso pan per focaccia "
sussurrava Voltaire dal suo blogprofail, ma

" L' uomo è certamente pazzo. Non sa fare un verme e fa Dei a dozzine "
incalzava de Montaigne dal suo recentessimo podcast.

E intanto Quelli Veri
- ma anche no -
stanno ancora manifestando nell' alto dei cieli, contro l' usurpazione dei propri diritti d' apparizione, da parte di certe animazioni formato gif che sbatterebbero le ali al posto loro.

Qualcunaltro si lmiterebbe ad alzare gli occhi al cielo
- che non si capisce dove guarderebbe, trovandovisi già -
imbronciato e disilluso sul futuro, ad ulteriore dimostrazione del fatto che poi sono sempre i più piccoli a farne le spese..

Daltronde fin dai suoi tempi quel mascanzoncello di Baudelaire lo aveva capito:
" Dio è uno scandalo. Uno scandalo che rende bene. "

Figurarsi oggi. Figurarsi..

4/25/2006

Parliamone..

Parliamone.

E' molto più probabile incontrare un uomo che insegue un modello di perfezione, piuttosto che una donna.

E come non pensare a loro: cartoni animati e telefilm vari.

D' accordo, quello che ci propinano fin da bambini non può essere la causa, semmai solo il riflesso di una certa mentalità.
Radicata, tradizionalista, forse anche un pò troppo alla ' facciamo di tutta l' erba un fascio'.

Eppure è un fatto: Candy Candy era il dramma umano.
Il dramma di essere orfane, del fato avverso che ti fa perdere anche la tua migliore amica - perchè le ricorderesti il suo angusto passato..- ,
il dramma di non avere punti di riferimento, di essere umiliate, derise, calpestate, mortificate,
UNA TRAGEDIA!
Le sue vicisitudini sentimentali, di un' eco struggente.. :
la morte dell' amato Arthur che cade orribilmente da cavallo proprio di fronte a Candy Candy
- ed è già un tutto dire..-
Poi come non bastasse, trovato un nuovo amore in quel micamale di Terence..quell'altra che glielo soffia subdolamente, spingendo la dolce Candy a farsi da parte con un astuto tentativo di suicidio nientemeno..
Un' angoscia oltrelimite, che si protraeva per la serie intera..Straziante!
- poi ci domandiamo come mai Candy Candy matura la consapevolezza della vocazione da infermierina! .. un topos per il genere femminile..-

E la saga delle orfanelle non finiva mica qui!

Rigorosamente riservate ai cartoni per noi donne, le toccantissime:
Heidy ( con tanto di amica Clara sulla sedia a rotelle ) ,
Georgie ( lì su quel prato che dopo l' infanzia non l' avrebbe più vista correre felice in un mondo fatato) ,
Aika ( che si doveva acccontentare di Spank mentre suo padre era disperso chissà dove ) ,
Judy ( che scriveva lettere al genitore gambalunga immaginario per i tre quarti della storia ), Pollyanna ( anche lei allettata per un bel pò con il rischio di non poter correre mai più ) ,

e chi più ne aveva ne metteva.

Erano loro ad intrattenere noi povere femminucce.

In testa a tutte, lei : lovely Sara,
che addirittura doveva vedersela con le problematiche fra diverse caste sociali, umiliata al limite dello schiavismo lì sulle scale scarne di quel collegio grigio.

Un' agonia.

Per non parlare di quell' altra: la seppurgnocca lady Oscar, condannata fin dalla nascita a fingersi uomo, celare grazie femminili, rinunciare agli amori per esercito e fucili.
Anche provando a gettare lo sguardo sulla vicina, sulla Maria Antonietta così donna fra i suoi sfarzi, le feste a corte, le vesti bomboniera, il visetto da principessa rapita dai sogni... presto ci accorgevamo che tutto stava andando in rovina.
Anche lì, una tragedia.

E che dire di quella disgraziata di Annette, che doveva accudire il fratellino privato dell' uso delle gambe per essere fatalmente caduto in un burrone..

Ma,
mentre Biancaneve viveva da rifugiata politica fra i sette nani,
e la Bella addormentata ne seguiva l' esempio celandosi all' occhio arcigno di una strega che la voleva MORTA, solo perchè a suo tempo non messa sulla lista degli invitati ai festeggiamenti della suddetta principessa,
quel disgraziato di Lupin la faceva sempre franca.
E sul versante dell' amore, con la suo Fujiko si perdeva in un romantico tramonto, fuggendo, insieme a lei, per l' ennesimo furto andato a buon fine.
Una favola.

Altro che Occhi di Gatto, con quella storia fra Shila e Matthew ai limiti dell' impossibile, chè ovviamente era proprio lui l' ispettore a darle la caccia!

Sarebbe stato troppo semplice per lei, avere un amore complice.
Troppo semplice.

Mai troppo per loro però:
Holly e Benji tiravano ed era ' Goal!' .
L' unico sforzo richiestogli era in certi salti che manco gli acrobati da circo, per consentire di volare miracolosamente sul campo di pallone e mettere a segno.
Sempre e comunque. Intoppo Mark Lenders incluso.

Per non parlare di lui: lo sfigato.
Quello che avrebbe potuto somigliare
- non dico a quell' anima in pena di Milly che doveva alzare gli occhi al cielo e tenere fra le mani uno scrigno per parlare con la defunta madre, ma -
almeno ad uno di noi, ad uno cosiddetto normale,
quello, che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola,
si è invece ritrovato a diventare nientemeno che l' uomo ragno!
E per la sola puntura di un aracnide, Peter Parker poteva salire sulle pareti dei grattacieli di Manhattan.

Che poi Superman avesse la Kriptonite come tallone d' Achille, lo sapevano in pochi, e ciò non intaccava minimamente del resto la sua supremazia sull' intero globo terrestre, il sistema solare e le varie galassie.

Come non pensare poi a Batman: senza di lui Gotam city tutta sarebbe caduta preda della più aspra delinquenza.

E che dire dell' eroiche prestazioni di Ken Shiro, capace con la sola forza di Hokuto di salvare il mondo intero.

Quanto era tutto semplice, stringi stringi, per loro: i Cavalieri dello Zodiaco.
Ogni puntata una battaglia vinta, giustizia fatta, perfezione raggiunta.

E intanto Cenerentola lavava ancora i piatti.

Una sola Wonder Woman, se pure con seguito di donna dall' orecchio bionico,
non poteva essere sufficiente per inculcare nella testa di una bambina che la vita è semplice, che basta crederci, che tutto vien quasi da sè qualora si possegga un talento.

Mentre La Spada del potere trasformava quella nullità di Adam in He man
- nientemeno che l' uomo più forte dell' universo intero- ,
i Chips spadroneggiavano per le autostrade d' America,
Sturskj e Hutch ammantavano di supereroica anche la figura del poliziotto,
gli A-team erano la miglior squadra d' assalto sulla piazza
e Mc Guiver la punta di diamante della Finix Faundation,

Mila era ancora lì a farsi schiaffeggiare dal coach,
a scoprire di essere stata abbandonata dalla madre, a dover momentaneamente rinunciare al suo Shiro, chè lo sport a certi livelli è anche sacrificio.

Concetto che pareva estraneo sul versante maschile, dove tutto si concludeva bene, dove lui era un campione. Acclamato a gran foga, stimato, ai limiti del divinizzato..quand' anche non avesse propriamente le fattezze del bello e tenebroso
- vedi Lotty e quella silhouette un pò abbondante..-

E soprattutto, dove lui aveva la vittoria facile, in grande stile:
mai che Sampey avesse pescato un' insulsa sogliola...!

D' accordo, c' era sempre lui: capitan Harlock, che in un mondo governato dalle macchine era condannato alla pirateria a zonzo per l' universo, vista la scarsa fiducia da parte dei terrestri.

Ma era pur sempre poco!

E intanto noi bambine crescevamo a suon di sconfitte prima di toccare la gioia, prima di raggiungere un amore, prima di venire acclamate.

Altro che maschietti! Solo forza e perfezione, un superpotere buttato là nel quotidiano, furbeschi travestimenti per non essere colti in fallo dalla giustizia
- chè come Lupin si fingeva donna, manco i transgender odierni con i migliori progressi chirurgici! -
Quand' anche si guardasse a lei, la stella della Senna, prestando più attenzione ci si accorgerebbe presto della sua condizione di fioraia: e giù di nuovo con l' esistenza buia, l' estrema povertà e l' umiliazione.

Soltanto oggi le cose stanno cambiando. Tomb Rider si è affacciata sul mondo.

Ma resta pur sempre un esile lumino fra un ' Piccoli problemi di cuore ', e un ' Gira il mondo principessa stellare '
- che vede le tristi e frustranti avventure di una povera ragazza in cerca addirittura del suo promesso sposo misteriosamente scomparso..e alla ricerca per ben tutto l' universo!
..Già era difficile trovarne sulla terra..-

Magari è anche per questo che cresciamo col complesso dell' amore.
Se lui non c'è proviamo quasi un senso di colpa, e spesso ci troviamo a giustificare:

" Ci sono andata a letto. MA ERO UBRIACA " .

Come fosse disdicevole, ammettere di avere avuto solo voglia di una sana scopata, fine a se stessa soprattutto.

Magari è anche vero.

Ma almeno noi lo sappiamo. Fin dai cinque anni.
Che se ci si alza, si è prima caduti.
Che per vincere non c' è un superpotere.
Che conta la determinazione del cuore, la passione,
e che si può convivere con il proprio limite.

Forse i maschietti lo scoprono un pò tardi..
Forse.

4/22/2006

Gente seria


Quella con la sindrome da vetrina:

" Con un solo scatto, tu e la tua famiglia diventerete testimonial della nuova pubblicità Upim "

....

" Non solo! Potrete apparire su Donna Moderna e Tv sorrisi e canzoni. E vincere migliaia di euro in buoni acquisto "

Non ci pensa sù due volte, la gente seria, a mandare la foto di quel Natale in cui ancora credeva a Babbo, e in pigiama, senza alcun ritegno, con le pantofole a forma di porcellino, i capelli sconvolti, sulla guancia la piega del cuscino, e senza essersi neppure lavata ancora i denti..così, come uno schifo, si faceva immortalare a scartare la sua fashionissima casa di Barbie su tre piani, felicissima..anche se non aveva Ken e doveva ricorrere ad un imbarazzante taglio di capelli su una lei per simulare un lui..

Non ci pensa sù due volte a spedire la foto di quel giorno in cui alla mamma era venuta l' esilarante idea di una gita tuttiinsieme in campagna
- suocera compresa -
e lei, la gente seria, imbronciata, malinconica, spossata nell' animo, alla disperata ricerca di un argomento di conversazione familiare INTELLIGENTE, si rassegnava, infine, alla Sagra della Noia da gustare in tutte le sue forme, facendosi fotografare in impeccabili sorrisi di circostanza-scatto, e con un inequivocabile percezione di quello che è il concetto di grottesco, quando solo un minuto prima si era trovata lì, su quella panca in mezzo alla collina, a mangiare pane casereccio e mortadella, formggini e spek, insalata di riso e provola affumicata.
Mentre la nonna imprecava contro la nuora:
" Perchè mi hai portato fino qui, mi dolgono i piedi! ",
il padre di famiglia si estraniava sapientemente con quel passero fra i rami, i figli piccoli chiedevano:
" Ancora un pò di salame " giocando a pallone, e quella disgraziata della maggiore
- sedici anni ancora tutti da raccontare -
rifletteva seriamente su un posto in cui riuscire a farsi una canna
- giusto uno spinello per poter ' respirare ' -

Altro che Mulino Bianco..

Ma tanto cosa importa? Ciò che conta è apparire sul nuovo catalogo Upim...

Eppure esiste gente ancora più seria.
Gente che si comprerà una rivista perchè in omaggio riceverà il trattamento termale fango Cellurid,
vuoi mettere?
Gente che perorerà una giusta causa, incazzandosi con l' ultima pubblicità della Peroni perchè insinuerebbe palesemente che le donne non sanno parcheggiare.
vuoi mettere?
Gente che, insignemente preoccupata, s' interrogherà su quale bagno useranno le transgender a Montecitorio, se quello degli uomini o quello delle donne,
vuoi mettere?
Esiste la gente seria, quella che una sera decide di andare al cinema per vedersi
" Se solo fosse vero".
Quella che ne esce contenta - nel caso si tratti di una lei -

" Perchè la storia mette in scena una delle mie fantasie di prima d' addormentarmi, quando immagino di essere risvegliata dal coma con la sola forza dell' amore, del mio personale bronzo di Riace con il fascino del bello dannato e stronzo con tutte eccetto me, dell' uomo che spunterebbe fuori da una torta solo per me e il mio compleanno.."

o che ne esce contento - nel caso si tratti di un lui -

"Perchè finalmente mi sono visto una commedia sentimentale fatta bene, quanto sono bravi gli Americani in questo, ho in mente anch' io un film che venderà moltissimo "
dall' alto di una furbesca indole imprenditoriale che "Giammai l' umorismo alla Vanzina! "
gli farebbe dire, " E' altro quello che funziona ",
intanto che lei soffrirebbe perchè lui non ha rivisto loro due in quella scena sul tetto del palazzo, al tramonto e vino rosso, mentre ha solo continuato imperterrito a riflettere sul potenziale di vendita economico della pellicola..

La gente seria esiste.
Gente che: " Perchè ti devo dire a che ora ci vediamo,
se ti ho già detto ' ci vediamo fra due giri di Rolex' ? "
- e scusa se non ho niente da fare..-

Gente che: " Perchè mi devo comprare uno scrub,
quando posso massaggiarmi faidate sulla pelle umida con lo zucchero!? "
- e poi non diciamo che sono spariti quelli che non sperperano
per rispetto alla miseria nel mondo -

Gente che: " Sto lavorando al piacere di farmi bella, per ritrovare me stessa "
e si rende prezioso ogni passo con i sandali di pelle e cristalli a tacco alto, listino centrale e 170 euro per le serate importanti,
e con le sportive ma non troppo Sneakers di pelle a stampa pitone glitterate e 190 euro e 50 per giornate casual.
Che fanno 279 euro e 50 per tutto: autostima riconquistata compresa.

Eppure esiste gente più seria ancora.
Non è poi tanto nascosta, chè del resto la sindrome del ' fatemi apparire ' contagia un pò chiunque.
E' solo che sta lì: fra un' immagine delle Fiji che si stagliano su delizie a cinque stelle, che prima o poi bisognerà manifestare in loro onore perchè secondo me ne meritano almeno sette.

Fra un articolo sulla Maestà Elisabetta e le centinaia di cappellini ai quali avrebbe delegato la reggenza ( per ognuno una stagione diversa del suo operato )
- che chissà quali ci riserverà per i prossimi sei e dico sei ho detto sei mesi di festeggiamento dei suoi 80 anni: 80 anni nei quali la Maestà non avrebbe ancora maturato il gusto nel vestire..da buona inglese daltrocanto..-

Fra un immagine di loro: le donne niente sesso, solo soldi.
Nelle località più spirituali che questo mondo ci offre, ma " Senza attraversare il deserto, chè sono una star! " leggiamo, ordunque noleggiando un apposito elicottero che approdi su una monumentale cappella fatta erigere proprio per l' incontro con il sacro fra un massaggio termale e un Foie Gras a colazione.

Esiste la gente ancora più seria, ma come renderla credibile accanto a quel paio di shorts di pailletes da indossare con leggings corti - ma anche senza calze - per la modica cifra di 345 euro?

Sarà che abbiamo bisogno di contrasti, di alleggerire la vita e alla pagina successiva appesantirla di nuovo.
Sarà che abbiamo bisogno di una denuncia allo scandalo Chernobil, accanto alla Glittermania.
Sarà pur vero.

Ma intanto fà sempre più serio lasciarsi affliggere nel quotidiano, a partire dalle piccole cose.

" Perchè lui ancora non mi ha comprato la borsa a cubo completamente rivestita di cristalli Swaroski? "
ci chiediamo,
" E che saranno mai 3200 euro, rispetto a ciò che farei per il mio uomo?
Saltare sul primo aereo per raggiungerlo in capo al mondo, se solo celebrasse il nostro MESIVERSARIO in questo modo! "
- addirittura ignorando le ultime ricerche mediche che darebbero per spacciata la circolazione sanguigna nelle gambe degli assidui frequentatori di volo: sempre così seduti, povere creature, sempre più alle prese con gli estratti di mirtillo per combattere il gonfiore ai polpacci.
Per poi atterrare in quel di Parigi alla sfilata Givenchy stagione estiva 2006.

Daltronde quella è gente seria.
Semmai molto autoironica.
Ma niente di più: nè frivola, nè snob.
glamur,naif.
Ma fashion..questo sì.
Da andarne quasi fiera..
Daltronde è gente seria.

4/16/2006

Sbagliare...


E poi ci siamo noi.
Noi che non vorremmo mai sbagliare, scivolare su quella maledetta buccia di banana - che nemmeno un bambino! -
noi che non vorremmo aver paura, sempre con il piglio giusto, al momento giusto.

Sempre con le idee chiare, certe scadenze da saper rispettare, un senso di responsabilità da manuale.

E siamo sempre pronti ad ammirare, e sempre meno inclini a scovare dentro noi stessi ciò che nell' altro ci sembra evidente.

Siamo professionisti scopritori di eroi
- che hanno ovviamente tutt' altra stoffa dalla nostra! -
siamo noi e i nostri modelli di perfezione,
siamo capaci ad investire senza rischiare,
siamo severi.

Severi con noi stessi e le persone. Eppure siamo ancora noi a giudicare sulle base delle nostre paure, per cui anche di fronte a chi tuttosommato non è poi tanto più che uno come noi, ci ritroviamo ad idolatrare, a renderci schiavi dell' arcana musica del potere.

Soggiogati dal ' non si può fallire ', solo in rarissime occasioni portiamo a casa lo stimolo lasciando perdere una troppo indulgente autocritica su noi stessi - per non dire quel non volersi poi troppo autorispettare -

Noi siamo quelli che si lasciano sfuggire l' occasione. Quasi sempre.

Come mai non ci venga da pensare a tutte le opportunità -perse - di ascoltare quello che gli errori hanno da dirci, non è dato saperlo.
Una plausibile risposta a questo suona in genere così:

" Ma tu fai domande retoriche! Se non hai saputo cogliere l' attimo, cosa vuoi che ti dica l' errore!? Giusto che hai sbagliato, punto. E che non conta la tua buona intenzione, che non contano quasi neppure le scuse. Perchè ciò che conta, di fatto, è che tu abbia sbagliato."

Noi siamo quelli del ' che non ricapiti più '
- preferibimente detto con un tono di voce incazzato nero, e mi si perdoni l' aplomb stile Cugino di Campagna volgare, grottesco e oltretutto trash, ( ma quella è un' altra storia ) -

Noi dicevo, non saremmo mai chi concede a se stesso il margine di un certo numero di

gaffes sociali, errori sul lavoro, decisioni inadeguate, scopate ancor più inadeguate, opportunità mancate, relazioni interpersonali non riuscite..
- nel senso che non ci faremmo mai lasciare nella vita, bruciando con un fulmineo scatto finale il nostro partner che era solo in procinto di , ma che non era ancora pronto per il passo-

Eppure gli errori appartengono al passato, nel attimo stesso in cui si definiscono tali.
La parola chiave è ' dopo '.

Nel momento esatto in cui ha luogo l' azione, ci comportiamo nel modo che consideriamo più opportuno. E' l' interpretazione successiva che, tenendo conto dell' esito, trasforma l' azione in errore.

Dunque: applichiamo questo termine come un' etichetta solo in retrospettiva.
E potremmo sempre dirci:
" Lo sapevo lo sapevo, lo sapevo!Allora perchè!? "

Ma bisogna aver vissuto a lungo prima di accettare di vivere l' imperfezione.

Vivere significa non essere mai arrivati.
Imparare, imparare, imparare ancora. Sempre.

Eppure ci siamo noi, che non vogliamo mai sbagliare...

A meno finchè non curiosiamo tra le vite degli altri e leggiamo:


FALLITO NEL COMMERCIO 1832

SCONFITTO PER LA CAMERA DEI DEPUTATI 1832

NUOVAMENTE FALLITO NEL COMMERCIO 1832

ELETTO ALL' ASSEMBLEA 1834

MORTA LA FIDANZATA 1836

ESAURIMENTO NERVOSO 1836

SCONFITTO COME PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 1838

SCONFITTO COME MEMBRO DELL' ASSEMBLEA ELETTORALE 1840

SCONFITTO PER IL CONGRESSO 1843

SCONFITTO PER IL CONGRESSO 1846

SCONFITTO PER IL CONGRESSO 1848

SCONFITTO PER IL SENATO 1855

SCONFITTO COME VICEPRESIDENTE 1856

SCONFITTO PER IL SENATO 1855

ELETTO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D' AMERICA 1860

Abramo Lincoln

4/15/2006

Paranoie


Quando un uomo, sospirando davanti ad un Vermentino di Sardegna, dice:
" Ricordo una frase che potrebbe essere la possibile definizione della solitudine "

- e lei già si comincia a preoccupare -

" Ridi. E tutto il mondo riderà con te.
Piangi, e piangerai da solo. "

- oltretutto perchè l' assunto è tragicamente estrapolato da Old Boy, ovvero da una storia di vendetta nientemeno! -

è segno che lui è in fase introspettiva - come minimo - , ma soprattutto che
MAI condizione altra sia più DESTRUTTURANTE per una donna
con la sindrome dell' ' Ora mi lascia ' .

Perchè per ogni lei della suddetta categoria, che si rispetti, a seguito di questa consapevolezza ha inizio una titanica opera di catalogazione dei più minuziosi meandri inconsci del suo lui.
Per intenderci: ha inizio il ritorno delle paranoie perdute.
O almeno, che lei pensava essere tali.

Tutto comincia dall' analisi del linguaggio del corpo.

Il suo uomo le siede accanto, ma: " No, è una tragedia, non mi guarda negli occhi! " pensa prontamente lei. - daltronde si sa che essere consapevoli attutisce i colpi bassi della vita -

Per cui questa povera vittima si affanna nella disperata ricerca di una Venere in marmo che passaggerebbe in piazzale Giordano Bruno, e sulle quali rotondità statuarie dovrebbe plausibilmente ricadere l' attenzione di lui.

Se non fosse che neppure l' ombra di una Barbie si profili all' orizzonte..

Ma non c' è verso che lei ragioni, quel disgraziato ha ADDIRITTURA la gamba accavallata in direzione opposta alla sua! - e questo è risaputo essere un CHIARO sintomo di allontanamento -

La donna cerca di aiuto-convincersi che sia tutta colpa del tavolino, che impedirebbe al suo uomo di orientare il polpaccio nella direzione opportuna.
Ma niente, la sindrome colpisce senza darle tregua. La seduta psicoanalitica è inarrestabile.

Lei è decisa: deve diventare un uomo, se non vuole rischiare di perdere il suo.
E' certamente risaputo che quando un lui dà segni di cedimento, solo altri simil sesso sono in grado di farlo ridere, mentre una qualunque lei - figurarsi se è la sua partner..-
scatenerebbe un silenzio stampa imbarazzante o un muso a tromba con seguito di disquisizioni patetico-esistenziali.
Perciò la donna cerca di smorzare la tensione improvvisando un cameratismo maschile che persino ad un gay riuscirebbe meglio, esausta tenta di abbassare il livello del discorso, di parlare di quel rigore non dato alla squadra di calcio prediletta dal suo lui, di stappare un sorriso all' anima in pena che ha scelto di ' aiutare ' - come da copione - .

Ma niente, nulla di fatto. Sembra addirittura peggiorare la situazione.
E una volta consapevole della propria mancanza di humor maschile
- ennesimo campanello d' allarme per la sua relazione ormai spacciata -
lei, che non si arrende mai, gioca la carta del ' ti ricordi '
- ovviamente dell' inizio della loro storia, per spostare tatticamente l' attenzione di lui dal senso di solitudine a quello del folle innamoramento nei riguardi di lei -

La mossa procura ancor più sconcerto, se possibile, al suo uomo, che proprio in quell' istante se ne esce con un : " Sto riflettendo sul possesso. Io non t' appartengo. Tu non m' appartieni. "

Lei è sempre più affranta, già sta passando in rassagna le amiche che la consoleranno dopo che di lì a poco verrà mollata, quando decide di sfoderare l' arma della compassione: " Benvenuto nel mio mondo. Anch' io provo un senso di solitudine, ti capisco sai.."

Per un attimo le attenzioni di lui sembrano stagliarsi su di lei, sta per cominciare un discorso sensato, stimolante, degno dell' intellighenzia filosofica contemporanea...
ma lei è una ' ora mi lascia ', e già sta pensando a come il momento in cui un lui riflette sia da sempre cosa tragica: " Non si sa mai dove può arrivare ", si ammonisce questa eroina dei romanzi rosa.

E visto che l' esperienza non insegna, dall' alto di estenuanti serate trascorse ad invidiare Sally malgrado la scarsa bellezza estetica di Herry, nonchè il fatto che lei non sia propriamente come Meg Ryan, lei dicevo comincia ad inculcare nella mente di lui tutta una seria di motivi per i quali i problemi fra loro ci sarebbero e come!

" Forse non te ne sei accorto, ma non è che ti senti costretto, soffocato, in PRIGIONE, in questa situazione, nel tuo lavoro - la prende alla larga.. - , in questa città, NELLA NOSTRA RELAZIONE!? - finalmente ci è arrivata.. - "

E mentre lui dà chiari segni di disinteresse per l' argomento, - perchè non è questo il punto -
lei è sempre più convinta di avere invece colto nel segno.

" Magari vorresti partire,vuoi partire!? " gli parla con un filo di voce, come se lui le avesse già detto: " Vado "

" Non lo farei mai senza di te ", le risponde il suo uomo.

E mentre lei sta pensando: " Però non mi ha detto che proprio non vuole partire.." ,
anzichè tirare un sospiro di sollievo, lei dicevo continua a dar sfogo alle sua paranoie
' assolutamente fondate ' , perchè forse ancora non è giunta al nocciolo nocciolo del problema.
- ma QUALE!? -

" Come vuoi che mi comporti quando stai così ? ", gioca anche la carta dello zerbinismo oltrelimite,

" Perchè, ti peso? " risponde prontamente lui
-daltronde MAI accetterebbe che la sua virilità possa in qualche modo essere una rottura di coglioni per chicchessia..-

La miccia è innescata. Lei ci è quasi riuscita.

" Assolutamente no! E' che forse vuoi essere lasciato in pace.." afferma lei ormai rassegnata all' idea che lui le stia per chiedere i suoi spazi.

Mentre il punto non è ancora questo lui risponde che non vuole minimamente allontanarsi da lei, la quale neppure di fronte all' evidenza, cessa d' incalzare, certa di essere ormai sulla strada giusta per inquadrare lo scoglio che lui non ammetterebbe di scorgere.
- daltronde si sa che gli uomini hanno una discreta propensione al non volersi rendere conto delle difficoltà..-

Così lei tira fuori di quella volta che avevano litigato perchè lui voleva andare a giocare poker e non aveva saputo disdire per tempo l' appuntamento con lei.

" Amore, lo sai che non hai il coraggio di dirmi che mi vuoi sola a casa. Ma preferisco che tu sia sincero, con te stesso prima di tutto. Piuttosto che farmi credere fino alle 20:30 di voler stare con me, e alle 20:31 improvvisamente trovare le parole giuste per darmi buca "

" Ma non è così tesoro mio. E poi un sms te lo avevo mandato "

Ovviamente lei se lo ricordava benissimo, ma ancora oggi non sopportava di essere stata avvertita comunque in un momento che si avvicinava di molto all' ultimo. Per cui continuava imperterrita a ripiegare sul pleistocene come se qualcosa fra loro si fosse cominciato a strappare da laggiù. Chiaramente nella psiche di lui, perchè lei era talmente cotta da giustificarlo sempre e comunque, poker incluso.

Incolmabili distanze fra i due si prospettano, suo malgrado.

Lei tenta solo di fargli CAPIRE, dando quasi per scontato che lui da solo non ce la faccia.
Cerca di fargli tirare fuori il vero motivo del bisogno di quell' introspezione, come se quando un lui si mette a riflettere sia ineluttabilmente per una frattura nella coppia.

E intanto, l' unica cosa che tira fuori da quel poveruomo è un pedante sospiro perchè la sua donna non capisce, perchè forse non potrà mai capire..
- almeno finchè resterà una ' ora mi lascia '-

Mentre lei è sempre più convinta che lui non abbia il coraggio d' analizzarsi nel profondo e che per questo servano le donne: " Ma lui non lo capisce. E forse non potrà mai capirlo.." si dice sconsolata.

In preda ad un' ansia da pianerottolo, del genere di quelle angoscie riguardo al proprio uomo che si confessano alla vicina di casa, lei non si accorge di aver trovato semplicemente, e FINALMENTE, un esemplare maschile che è anche in grado di pensare!
Almeno ogni tanto.

Lui manda giù l' ultimo sorso del suo Vermentino di Sardegna, lei trattiene a stento le lacrime prefigurando chissà quali sciagure a breve,
anche perchè nella discussione non è uscito fuori il ' ti amo ' .

I due si dirigono verso casa. Lui la tiene per mano, lei sta pensando: " Attenta, lo fa solo per abitudine. Cielo, sbrigati a parlarne con un' amica prima che sia troppo tardi! ", mentre lui sta pensando alla letteratura francese, ad un aforisma illuminista che dipani la questione sulla solitudine.

Eppure quella donna non è una sciocca.
E di sicuro ha studiato la letteratura.

Ma forse sarebbe bene che mettesse lo stesso impegno nello smettere di farsi inutili menate, o paranoie che dir si voglia. Senza aspettare di farlo quando lui avrà smesso di pensare
-del resto è pur sempre un uomo-

Senza aspettarsi che lui sia l' ennesimo che le mancherà di rispetto.

4/13/2006

Libera libera


Isabella Allende ha detto: " Prima di scrivere sull' erotismo aspetterò che mia madre muoia ".

Non si sa se augurare lunga vita alla signora o se sperare che la figlia ci doni al più presto un' altra delle sue perle letterarie.

Il perno però resta sempre lo stesso: fino a che punto è giusto spingersi per staccarsi dai propri condizionamenti ed essere liberi?

Posso dire che la libertà si compone anche di condizionamenti o farei venire a qualcuno la voglia di fucilarmi?

Anzitutto mettiamo in chiaro una cosa: io sono la donna daunaparteedall'altra.

Sempre. O almeno...quasi sempre dai, certo non sono per l' Unione alla Camera e la Cdl al Senato dai!
Ma in questo caso, sì: da una parte i condizionamenti minano il concetto di libertà, dall' altra essi sono come il corpo per l' essere umano. Un veicolo senza il quale la finalmente libertà non si potrebbe attuare - nè attualizzare. Sì, perchè ammettiamolo: come si sentiva libero un uomo del medioevo non se ne sente uno di oggi -

Colpa dei condizionamenti? Merito direi.

Da una parte c'è lui: lo stress da condizionamenti.
Compare almeno due tre volte al giorno
- senonaltro da quando nel solo 1936 è stato ufficialmente riconosciuto dalla scienza. E dobbiamo ringraziare il signor Hans Seyle, l' austriaco che non c' è stato, che ha dovuto assolutamente dare un nome a quella serie di disturbi e rotture di coglioni che, diamine, non potevano essere metafisici o surreali, oggettivi o simbolici, insomma un' avanguardi artistica! -
Colpisce ovunque: alle Haway, negli scantinati, in un romanzo di Joice, in mezzo al traffico, nei superattici, in ufficio, nell' alimentari sotto casa nostra, in cucina, a New York, nei bagni, una persecuzione!

Lui dicevo, lo stress, si lascia però combattere.

Come? Basta un semplice sistema semaforo anzitutto.

" Ma perchè non ci ho pensato prima? " mi verrebbe da dire, " Nei pronto soccorsi funziona alla grande! "
- se non fosse che qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai passando in testa col rosso io trascorra comunque l' intera giornata su un lettino senza essere visitata da anima viva, fatta eccezione per quella buona infermierina che ogni tanto viene per accertarsi che le mie condizioni non peggiorino guardandomi semplicemente negli occhi, che nemmeno il mago Otelma.. -

Orbene: lo stress verde, altimenti detto Eu-stress, trasformerebbe il peso della routine in passione.
- se non fosse che qualcuno mi dovrebbe spiegare come si fa a tingere di verde lo stress -

Ma andiamo oltre: colorare il suddetto di giallo, invece, ovvero ribattezzarlo Di-stress, arginerebbe una sottile ma persistente stanchezza. Anche tramite l' ausilio di qualche modifica alla dieta e all' organizzazione del tempo.
- e fino alla dieta ci posso stare, se non fosse però che qualcuno mi dovrebbe spiegare come si fa a modificare il proprio orario d' entrata a lavoro, dovendo tassativamente essere lì per le 08:00 di mattina, e vaglielo a spiegare al superiore che " Vorrei cominciare alle dieci per colpa del Di-stress", questa è peggio della classica ' non ha studiato a causa di gravi motivi familiari ', dai! -.

Ma andiamo avanti: chi approda allo stress rosso " E' fottuto! " voi direte.
E invece no!
La filosofia delle medicine naturali lo salverebbe.
Nemeno il medicinale in sè, ma la sola filosofia, in persona. Che onore! Quale gloria intellettuale contro la gastrite!

Daltronde si sa: " Oggi 8 aprile in forma con lo yoga! " leggiamo da qualche parte.
E allora siamo proprio cretini se non gli abbiamo dato retta!
Che diamine, noi eravamo stati avvertiti. Niente yoga, niente pace dei sensi.
E non c' è yogurt che tenga.

Ma c' è sempre l' altra parte.
Così provo ad immaginarmi priva di sovra e sotto strutture, sensi di colpa e desideri come tentazioni dalle quali proteggersi accuratamente: non ci impiego poi così tanto, so lasciarmi andare, ho una discreta capacità critica, sono pur sempre la donna daunaparteedall'altra!
... ...............

E la mia mente approda nella perfezione...in un mondo sublime, leggero, un giardino pensile al posto di un ufficio... ..................

Ma lì, si ferma. Diventa una fotografia, qualcosa che prima si muoveva e ora non si muove più.

Non sono propriamente soddisfatta del risultato di questa mancanza di condizionamenti.
Essi aprono orizzonti di senso. Sono irremovibile. Credo ancora nelle sovra e sotto strutture come veicolo.

Daltronde Paul Eluard ha detto: " Ciò che è conosciuto non esiste più ".
E io sottoscrivo.
Ma allora perchè farsi controllare da ciò che ormai appartiene al passato?
E come se non bastasse, dato che sono più le cose che terminano che non quelle che restano, si tratterebbe di trascinarsi appresso un numero infinito di sassolini nelle scarpe.

Quando finalmente incontri lui: Rizlasomatica, che non è un pacchetto di cartine per rollare una canna e non se ne parla più, ma un insigne psicoterapeuta...che per la modica cifra di 6,90 euro
- altro che le 150 di Crepèt - ci illumina d' immenso.

" Problemi con i condizionamenti? Abitaci, accettali e loro diverranno coinquilini silenziosi.",
il senso sarebbe all' incirca questo.

" Vorresti essere come decidi tu e nessunaltro, ma questo ti procura sensi di colpa? Accoglili, ospitali e saranno loro a non volerne più sapere nulla di te "

" Vorresti aprire la porta ai dongiovanni? Non è perchè il maschile che ti circonda è debole o inconsistente, ma al contrario, è perchè è troppo solido e importante. Tu sei stretta tra il forte e amato padre e il fidanzato bello bravo e presente - anche se in un modo tutto suo - , dunque:
sei condizionata.
Ebbene, apri quella porta ai dongiovanni,accoglili... e ti renderai conto. Di essere ancora innamorata dell' ormai tuo ex, ma te ne renderai conto. "

Convivere sarebbe la risposta. Prima ancora di lottare. Sapere che andrà bene come male.

E così un' altra mente geniale tira fuori una nuova analogia, qualcosa che fa notizia, che pare brillare di luce propria, essere la via solcata dall' ultimo monaco tibetano del momento
- che in realtà è il tuo vicino di casa colto da un improvviso slancio di saggezza orientale - :
convivere significa accettare. Non, lasciarsi controllare.

Ancora una volta vincerebbe un' osmotica contraddizione.

' Allontanati dai condizionamenti, portandoteli appresso. '

" Faccio questo lavoro perchè sono convinto che mio padre voglia così "

" Vado comunque a Messa due volte l' anno perchè i miei lo fanno ogni domenica "

" Non sono ancora andato all' estero a studiare perchè ho i genitori possessivi "

" Non vado a dormire dal mio ragazzo perchè i miei pensano che lo farei esclusivamente per scoparci "

" No, non ho detto a mia madre che mi sono separata, perchè lei non è ancora pronta "

Sono solo compagni di viaggio, prima o poi se ne andranno e daltronde sono piacevoli tuttosommato.
" Non sono mica i miei peccati! Solo il retaggio di quelli di qualcunaltro
- prediligendo i genitori, non si sa bene perchè -. Così li ospito volentieri, intanto chè mi lascio accompagnare nel viaggio alla ricerca dell' identità perduta, forse mai trovata, certo sempre avuta. "

Insostenibile leggerezza dell'essere, diceva Kundera.

Insostenibile, d' accordo. Ma perchè non puntare l' attenzione sulla leggerezza?

4/07/2006

Avanti brutti !




La politica è brutta.

Guardiamo dritto in faccia Berlusconi, e ci rendiamo conto di poterlo fare solo se non portiamo i tacchi

-a meno che non vogliamo osservarlo dall' alto verso il basso, orientamento politico a parte -




Spostiamoci su Prodi, ma solo se il giorno prima abbiamo dormito per almeno quattordici ore, se non vogliamo essere narcotizzati dalla parlantina rallentig dell' esimio, - orientamenti politici a parte- il primo ad annoiarsi riascoltandone le registrazioni.

Proviamo a sforzarci di credere che Rosy Bindi sia così, perchè come ogni donna che ottiene ciò che vuole, si accomoda e dimentica di rendersi in qualche modo appetibile. Tentiamo di non cadere nella maledizione del sentidachepulpito- visto che forse neppure la gran parte di noi somiglia alla Seredova.

Ma come si fa a non ripensare all' antiesteticità persino nei nomi della politica, quando ci imbattiamo in Pecoraro Scanio?!

Eppure non desistiamo, mandiamo giù anche il neo, amaro, tuttaltro che alla Marylin, di Walter Veltroni, e piuttosto ci preoccupiamo per quelle labbra che " Dove sono, dove sono? " ci inerroghiamo ormai da tempo.

Daltronde poi come non commuoversi di fronte allo sguardo di Buttiglione da Winnye the Poo rattristato? Quasi vorremmo si riappropiasse dei diritti sul cartone animato per ritrovare quella gioia perduta.

E vogliamo dimenticare come le fattezze di Fassino ci sensibilizzino al punto tale da rievocare nei nostri cuori il problema della fame nel mondo?

Sarà anche brutta, ma la politica è questione seria.

Certo...la Livia Turco potrebbe smetterla di portare gli occhiali calati fin sulla punta estrema del naso, ma tanto lei promuove una politica materna, e quello è ciò che conta.

Certo...rimane alquanto demodè la montatura spessa delle lenti dell' Emma Bonino, ma intanto resta in perfetta linea con il procrastinare gli anni ' 70 finchè morte non li separi.

E perdoniamo il rivolo di bava sul labbro inferiore di Bossi, perchè fa parte della specie, non si è mai visto un pitt bull inquieto senza eccesso di salivazione!

Magari consiglieremmo una camicia Armani all'onorevole Casini, che non un pullover salmone o grigio cielo nuvolo che fa tanto ' ho gli stessi elettori di Povia ' - e per fortuna a volte capita di vederlo col colletto, anche senza l'aiuto di Armani -

Ma come sopportare la vista del monociglio di Gasparri, ancor più illuminata da certe due signoreborsecosì sotto gli occhi, che nemmeno la Levi di Montalcini! Certo però siamo comprensivi, quelle sono disgrazie non da poco: praticamente nascere con le occhiaie....

E infondo, ci assale un senso di malinconia di fronte al ciuffo Little Tony stile del Calderoli.

Eppure la politica è sempre più brutta.

Basta guardare il collo di Storace per rendersi conto che non c' è.

Osservare Mrs Rottenmeyer Moratti per accorgersi della scomparsa della femminilità se pure ciò che resta è vestito in gonnella.

Ma che diamine! Non possiamo essere così crudeli!

Cerchiamo di accettare che l' onorevole Santanchè non abbia scoperto il potere di un trucco leggero e sfumato, mentre ancora punta sulle linee di demarcazione forti.

Daltronde esistono: la Primavera di Rutelli, la Venere della Prestigiacomo, le Ninfee della Melandri, della stessa Mussolini - a meno che non decida di sproloquiare una certa irascibilità con un parlare poco pulito -

Esistono i laghetti alpini al posto degli occhi di Bertinotti, di un Pannella dei tempi d' oro...

E' ammesso addirittura un Fini, per il dono della parola, per un certo carisma da camera da letto, da contendersi con quel micamale di Dalema, per chi si accontenta.

Va bene così, qualche belloccio non manca.

Se poi riuscisse lei...avremmo la vera punta di diamante...

Mara Carfagna, direttamente da Davide Mengacci con amore, se tralasciamo un curriculum da miss, e da impeccabile padrona in casa Guardì.

Ma non cadiamo in tentazione.

NO alle diete

NO alle cremine antirughe

NO alla moda fashion

NO alle liposuzioni

PER CARITA' NO agli sguardi carismatici e intriganti

E che diamine, stiamo parlando di politica!

Non possiamo fantasticare notti calienti con Cofferati, siamo in Italia, mica di fronte a Clinton!

Ma poi ce la immaginiamo? La camera dei deputati come la notte dei Grammy Awards!

Inammissibile, una frivolezza intollerabile.

Cerchiamo di accettare il fatto che l' occhio non vuole la sua parte. E che per sperare in una carriera parlamentare

- nessuno ancora ce lo ha mai detto, ma i fatti parlano chiaro -

bisogna essere BRUTTI. Altro che coglioni: il più brutto possibile.

La bellezza è un potere da dietro le quinte, madame Pompadour ne sapeva qualcosa.

Sono i brutti che si espongono, governano e parlano al popolo. Luigi xv ne sapeva ancora di più.

Casa dolce casa...

E dentro come va?
Dentro le case, dentro le stanze, dentro i saloni, le cucine, dentro le toilettes, come va dentro le mura domestiche?

Qualcuno ce lo racconta. Basta sfogliare alcune riviste. Ed eccole lì: le perle di un certo design elegante, le figlie del nostro tempo degli oggetti.

La sinuosa sedia stile viennese, altrimenti detta Thonet, la lampada Costanza con la sua sensibilità, che si accende gradualmente, a seconda di come la si sfiori.

Eccola lì, Barcellona, la poltrona con il merito di essere oggetto parte di un tutto
- non si capisce bene quale, ma lei sarebbe parte di questo tutto -
Eccole lì le Bambole,le poltrone che conservano indiscusse il diritto di far sedere di traverso e la non arroganza.
Eccola lì la lampada dalle illuminazioni strategiche che non fanno vedere i brufoli
- a meno che non si decida di fare due passi sotto alla luce del sole, ma infondo perchè mai se esiste una lampada che maschera i difetti ( ? )
Ed eccola lì...la sedia di Le Corbousier, di quelle presentate al Salon d' Automne, fin nel lontano 1929, eccolo lì il guru delle mura domestiche.

" Si ma dentro come va? "
" Non so, nella mia stanza una neon rosa con la scritta ' I kiss you ' rende tutto così accogliente. "
"Madddai! " risponderemmo spazientiti,
" Ma no, certo! " ci sentiremmo replicare, " Ho ricamato delle frasi provocatorie sulle coperte, mica sto qui a dire a dire che la vita è semplice, i miei piumini sono tappezzati dalle ferite della mia vita reale! "

Per cui dovremmo rivalutare l'arte femminile del cucire e sbizzarrirci a strapazzare le nostre trapunte anzichè gli uomini.
" Non mi hai mai aperto la portiera per farmi scendere dalla macchina "ricamato accanto ad un classico motivo floreale,
" Come ti sei permesso di stufarti di me " cucito su uno sfumato rosè,
" Non avevi mai un fazzoletto quando piangevo " su un dritto e rovescio accanto
ad un pizzo san gallo per impreziosire la coperta liberatoria.

Eppure abbiamo la sensazione che la sola potenza di ago e filo non sia abbastanza.
" Dentro come va? " continuiamo a chiederci.

"A me dei muri non me ne frega niente "
" D' accordo, ma avrai un dentro no ? " replicheremmo,
" La mia zona soggiorno è come un living metropolitano ",
ma quando saremmo lì lì per dedurre che l' interrogato se la sarebbe progettata così per non sentirsi solo fra le pur sempre mura domestiche, ecco la pronta smentita:
" E' solo che adoro l' agibilità cittadina. Ma non mi confondo con la massa, grazie alla preziosità delle rifiniture in legno di palissandro, che dal pavimento salgono a rivestire pareti contenitore e porte rigorosamente scorrevoli "
- e dovremmo ammettere che sui muri di città non si sono ancora visti
rampicanti in palissandro -

Sì, ma dentro, fra un lucernario a fasce parallele
- che niente niente suona come un potere di saylor moon -, un water rivestito con il marchio di Prada, i muri divisori mobili in carta a nido d' ape, lì dentro COME VA ?

Controbatterebbe la filosofia delle toilette:
" Il centro dei desideri della famiglia? Ma è ovvio, il bagno! "

Per cui dovremmo abbandonare l'idea di andare in palestra, chè tanto cyclette e tapisroulant sarebbero proprio lì, a un passo dal lavandino, per la nostra ginnastica dolce nel nostro dolce interior design.

" Ma dentro come va? "
" Dipende dalla tua cucina " potremmo ancora sentirci rispondere,
" Si sa che il punto nevralgico di tutte le abitazioni è la cucina " .

Per cui sarebbe chiaro per quale motivo gli uomini tenderebbero a non entrarvi, se non per mangiare o perchè quello è il loro mestiere: tutta colpa del design suggestivo e dell' elevata tecnologia che ancora non avremmo fatto realizzare tra un microonde ormai demodè, e un oltremodo passato forno posto sotto ai fornelli anzichè ad altezza braccia, per combattere il mal di schiena casalingo.
Come non aver pensato prima alla soluzione del legno impiallacciato pino moka spazzolato,
se l' essenza di pino con finitura spazzolata - che ancora dovremmo capire cos' è -
offre una piacevole sensazione materica che invita i mariti a lasciarsi ammaliare dalle cucine!

E se lui non rientra la notte sarebbe perchè sbagliamo sistema per dormire.
Per cui dovremmo attivarci nella richiesta di Almà, il letto dalle rifiniture quasi artigianali
- che se lo fossero in toto saremmo da capo a dodici -
e da un sofisticato meccanismo a doghe regolabili, per distogliere l' attenzione dei nostri uomini da scialbe amanti con i loro scialbi letti retrò e detecnologicizzati.

E se ancora non fosse sufficiente, dovremmo provvedere con lei: Ego.
Per sdraiarsi o inventare una scultura da centro stanza, sulla quale non sentirsi troppo sceme mentre penetriamo i nostri uomini con sguardo ammaliante e postura rigorosamente alla Paolina Borghese, che tanto lei non è soggetta alle mode del tempo e va sempre bene, specie se davanti le si trova il raffinato tavolino Gloss, con piano laccato lucido poliestere moro
- che tocca fà pe' ammalià -

Per ciò che concerne gli utensili: che essi siano sempre nessuno e centomila.
Scolapasta e insieme porta candele, cesto per il pane e contenitore per surgelare gli alimenti, vaso per fiori e insieme brocca per servire il the del pomeriggio, copripoltrona e insieme piumino smanicato primaverile, e non fa nulla se non capiremmo mai come...

Dentro va tutto bene finchè i soffitti sono decorati a mò di cielo:
" Sul mio compare addirittura l' arcobaleno quando fuori ha appena smesso di piovere "
sottolineerebbe qualcuno.

Che sarà mai il profondo senso di solitudine di una donna di mezza età che non ricorda più quando è stata l'ultima volta che non ne sapeva niente di lavatrici, detersivi e ferri da stiro,

che saranno mai le mura di silenzio innalzate fra genitori che vogliono figli che li ascoltino e figli che vogliono genitori che li ascoltino
- e ancora non si capisce bene come si fa ad ascoltarsi usando la strategia del dialogo fra sordi -

che sarà mai un pianto nella propria camera da letto per un giovane amore naufragato,
che saranno mai quei segni sul muro lasciati dai calci di lui perchè non riesce a trovare costanza nello studio, che saranno mai le lacrime trattenute di un uomo che a stento arriva a fine mese,

che sarà mai quella violenza domestica nelle case di gente comune, annoiata, avvilita, mortificata dalla vita senza comprenderne i motivi, mentre per uscire veste famiglia mulinobianco stile...?

Che saranno mai le discussioni familiari?

Perchè dentro va tutto bene, dentro è tutto a posto se si presta attenzione ai piccoli accorgimenti, anche quando ognuno di loro costa metà della vostra busta paga.
Daltronde già gli antichi predicavano la filosofia delle piccole cose.

Basta un rovere grigio per nuovi spazi domestici dai volumi monolitici
" Ma noi vorremmo solo stare bene, dentro ",
" Con il blocco isola concepirete un concetto abitativo ricco di confort ".

E se qualcuno preferisse la semplicità nella vita domestica, almeno lì dentro, tornati esausti dal lavoro, dovrebbe leggere un libro sullo sfondo di un laccato cappuccino lucido, a sviluppo orizzontale per il suddetto effetto di semplicità.

L' essenziale è seguire le regole:

una tazzina sinuose, e il vostro ex accetterà finalmente di riprendersi quel caffè con voi.

Una tecnologica a due posti, e vostro marito accetterà di rimanervi sdraiato a fianco dopo il lavoro, chè tanto ad altezza sguardo, incorporato alla suddetta poltrona, ci sarà un monitor Lcd che potrà essere collegato al computer, alla televisione, al lettore dvd, e alla vostra spalla destra, finalmente coccolata di nuovo dopo tanto tempo, dall'ammirazione del vosto uomo.

" Dentro come va? "
" Ma tutto bene da quando in casa è arrivato Desiderio, lo specchio ultrafragola dal design ondulato, la plastica bianca a contornarlo, e quella luce rosa da emettere per cancellare di dosso le adiposità della pelle, e farmi sentire a mio agio solo se illuminata da lui mentre faccio sesso con il mio uomo! "

Per cui dovremmo smetterla con le storielle sulle depressioni domestiche dovute a relazioni malsane.
Il rimedio è lì davanti a noi, altro che dentro.

Provare per credere.
Spostare una porta da dove si trovava quando avevamo comperato la casa,
abbattere un muro, decorare soffitti, attaccare specchi per illudersi di vivere in 120 mq, anzichè in un monolocale...
un potere magico di cui si perde la fine...

4/03/2006

Numerologia...

Non c' è due senza tre.

...Poi si lamentano se una donna impegnata vuole dare un senso alla relazione tramite un figlio!

"Ma è troppo presto cara..ho il mio lavoro,
la mia posizione guadagnata
dopo tanta fatica
- e tu lo sai -, ho solo trentadue anni! "

"Hai ragione amore, che sciocca..perchè mai dovrei pensare ad un figlio a soli trentanni, mentre anch'io ho il mio stipendio fisso mensile, sto insieme a te da otto anni e ho la casa regalata da mamma e papà..Perchè mai? "

"Noto del sarcasmo dolcezza mia.."


"Lo credo bene! Screanzato, egoista bambinone che non sei altro!Qui l'orologio biologico ha suonato da un pezzo!"

Eppure lui la ama..perchè lei avanza certe pretese?

Perchè non c' è due senza tre, ma certo!


...Poi ci lamentiamo se un uomo impegnato vuole dare un senso alla relazione tramite un' amante!

"Dove sei stato? "

"A scommettere sulle corse di cavalli, cara "

"Non prendermi in giro, tu eri da lei "

"Ma lei chi? " "Quella! " "Ma quella chi! " "Confessa! " "Ma cosa? "
"Il suo nome! " "Ma il nome di chi? " "Di quella mignotta! " "Non ti permettere di chiamarla così! "

Che diamine!...Ma ora basta.

Non c'è due senza uno: ricordiamocelo
..
e il due verrà da sè.

N.B.

Il Genio che ha inventato il non c'è uno senza tre è attualmente Uno fra
i più venerati al mondo.
Ma questa è un' altra storia..

4/01/2006

San Valentino

E va bene, l'amore andrebbe celebrato ogni giorno..
Ma quale donna non penserebbe " La nostra storia è in crisi! "
se il suo lui non la invitasse a cena fuori nel giorno di San Valentino?

Siamo oneste per piacere...
L'accettazione della femminilità è un puro atto di fede necessario alla salvaguardia del genere stesso!
Non confondiamo la storia delle pari opportunità con il maschilizzarci.

Stessi diritti e stessi doveri non vogliono dire che la donna cominci a chiedere spazi metafisici per essere libera di andare a giocare a calcetto con le amiche, nè che l'uomo inizi a dire un' inesorabile quantità di che in realtà significano no.

Ad ognuno il suo: lasciate che la vostra lei si lamenti perchè la chiamate poco proprio mentre la state portando al cinema
( noi donne scegliamo sempre il momento giusto in cui rompere le palle... ),
e lasciamo- altresì -il nostro lui non sparecchiare mai la tavola,quando neppure noi ne avremmo voglia, desiderose soltanto di coccole e LUSINGHE ( ma daltronde l'uomo lo sa, è per questo che non perde tempo a riordinare la cucina- povere sciocche che non siamo altro - )

Una lotta senza fine. E neppure a San Valentino, nel giornoevento, nella spettacolarità di una fra le più memorabili battaglie tra lui e lei, quando la regola è sempre la stessa
- altro che tregua fra innamorati -, quando nessuno perde e nessuno vince, nè tantomeno si conclude in parità. Semplicemente quando si finisce che ancora si sta lottando.

Per l'occasione l' armamentario di cui disporre offre una vasta gamma di scelta.
- Ma meglio andare sul sicuro - e ci si comporta sempre allo stesso modo.

Lei, che fino ad allora ti aveva sempre telefonato alle 11 di mattina, il 14 febbraio miracolosamente lo fa verso le 15:00 post meridian.
Le sue sono state quattro ore di tremenda agonia, momenti in cui ha combattuto fra la dignità e lo zerbinismo.
Finchè non ha deciso quale arma usare: chiamarti per non dirti assolutamente nulla.
O meglio...per trasmetterti con la sua aurea ( dato che tu sei un rinomato sensitivo )
che dovrai essere tu ad invitarla,mentre lei, da instancabile crocerossina, non avrà fatto altro che darti un' insignificante mano nell'impresa che starai per compiere.

E che aggiungere su di lui..
Lui, che fino ad allora, anche fra un tradimento e l'altro con la sua amata xbox, anche fra un' esultazione e l'altra per un goal della sua squadra del cuore - dalla cui vittoria o meno dipendono stadi di felicità o detrimento nel vostro rapporto - lui dicevo, che fino ad allora ha sempre ricordato che San Valentino fosse tra una settimana, il 14 febbraio, emblematicamente lo dimentica.
Finchè non giunge la tua telefonata pomeridiana - e nel frattempo lui non ha minimamente notato di essere stato chiamato con ben QUATTRO ORE DI RITARDO rispetto al solito ),
che riecheggia la tua domanda solo all'apparenza innocua: " Che hai fatto oggi? "

Ed è allora.
Lui, avendo ormai capito che quell'iterrogativo in realtà significa
" Cosa faremo stasera? ", si perde in un interminabile minuto di silenzio, in cui cerca di svelarsi il sentore che lo assale, di comprendere cosa si stia scordando.
Ma ecco! Dio gli illumina il cammino, lui rincorre quella luce e finalmente esulta:" Credevi me ne fossi dimenticato eh!? "

Ti passa rigorosamente a prendere - almeno se non sei un caso disperato di esemplare femminile che ' raccatta ' anche un maleducato, purchè dia da pensare ad un lui ogni tanto -
Ti apre la porta del ristorante lasciandoti entrare per prima se già conoscete il posto, o in caso contrario, facendosi avanti lui, per assicurarsi, secondo il protocollo, di averti invitata in un luogo d' impeccabile eleganza.
Insomma si comporta da vero gentlemen.

Tu ricambi con penetranti sguardi ammalianti, in alternanza a movenze timide che ti fanno reclinare il visetto verso il basso e rotearlo lievemente verso l'alto, dando il tuo profilo migliore.

La serata trascorre in apparente armonia.
A meno che lui alla fine del pasto non renda noto il suo gradimento con imbarazzanti singhiozzi- per non dire altro -, o che lei durante la cena non si sia allontanata tropppo spesso per recarsi alla toilette e non fare assolutamante altro che contemplarsi allo specchio.

La magia di San Valentino si compie. Come sopra le note epiche delle musiche di Moricone nella trilogia de il buono il brutto e il cattivo.

Atmosfere da sogno, mentre i cuori ribollono: lui e lei pronti a sfoderare le armi migliori, sulla frontiera di un solo tavolino a dividerli nel farwest tra via del Babuino e piazza di Spagna.

' Sicurezza ostentata ' contro ' sguardi ammiccanti '
'Conto pagato ' contro ' il solo gesto di estrarre il portafogli dalla borsetta '
" Sei bellissima " sferza lui, " Mi fai impazzire " contrattacca lei,
" Parlami di te " " Oh non vorrei essere egocentrica,
è che non posso fare a meno
del tuo parere "

Lui che sfodera l'arma dello stasera l'ascolterò, lei che risponde lusingandolo.
E di ritorno dal ristorante, lei che evita di scegliere la sua melanconica musica da sentire in macchina, contro lui che prontamente mette sù l'ultimo cd di un romantico Michael Newman già in Lezioni di piano, uno dei film da lei prediletti.

E infine, restando in tema di lungometraggi, lei che propone un Gladiatore, lui che sferza il colpo al limite del K.O di un Vento di passioni, con quel Brad Pitt perdutamente innamorato...

San Valentino si avvia al tramonto, lui e lei ne escono esausti.
Senonaltro felici, almeno..se qualcosa di vero può essere riconosciuto ancora all'amore, ma soprattutto valorosi, con quel senso di eternità che si prova dopo un' estenuante battaglia, con gli occhi fissi sull'immensità che avvolge il mondo..

Lei pensando: " Chissà come sarà il mio vestito quando ci sposeremo? ", disegnandoselo indosso nella fervida immaginazione, selezionando fra le sue conoscenze di tessuti quello più adatto all'occasione, propendendo per la seta e il tafetà.
Lui pensando: " Non pensare a nulla, chè ora sei stanco " - e, quando è un uomo a non pensare a niente, è vero -

San Valentino va in letargo per un anno.
Ma il giorno dopo la lotta ricomincia, anche senza il Santo, magari meno accesa, ma tutto comincia di nuovo.