5/24/2007

Where ever you are, there you are.



In una parola: Matt Harding.
Ma anche: La gioia di vivere
E perchè no: Il mondo non è poi così pericoloso come pensi quando ti guardi allo specchio, hai 26 anni, non sai cosa fare, come sei non ti piaci.

Questo Forrest Gump contemporaneo si fa riprendere in giro per tutto il mondo mentre balla un motivetto tanto sciocco da avergli fruttato un vero e proprio buissnes: sponsor che lo finanziano per altrettanti viaggi, perchè non smetta.
E per l'immagine più commovente: Mulindi, Rwanda.

5/18/2007

Santa Passione

“Che tight”
rompe il silenzio Luca, riferendosi alla poca azione del gioco.
“Serve uno slowplay” mi sussurra.
Marco è sicuro di vincere con il suo tris di K, ma già dalla prima mano Luca ne ha uno d’assi:
“Ha portato a spasso il cane” dicono.

Non sono su un tavolo da poker, ma in un mondo dove parlano una lingua straniera.
Giocano alla texana, poker a 2 carte coperte, più rapido rispetto al classico a 5, potenzialmente più “spettacolare” e, magari, sportivo?

Ci si è messa di mezzo anche la Gazzetta, dello sport appunto, a promuovere come tale il gioco d’azzardo. Mi chiedo come possa essere sport ciò che ha per scopo la vincita in denaro: mi spiegano che è un po’ come giocare in borsa e che essere parsimoniosi, a poker, si può.
Mentre si combatte perché venga legalizzato, si gioca on-line e ci si accontenta di premi non in denaro dunque?
La risposta è no.

Due giorni dopo vengo portata in un circolo che espone coppe sulle pareti a dimostrazione che quelle sarebbero premi, ma finisco per restare fino alle 5 di mattina, alla fine del torneo, e scoprire che in palio non c’è altri che un buono da 2000 euro per accedere ai casinò dove tutto è legale.
Niente soldi in apparenza, salvo poi farsi cambiare il suddetto buono in contanti e aggirare la legge, ché tanto al circolo non entrano liquidi da dichiarare.
Quelli finiscono solo nelle tasche di uno, dalla tasche di altri 100:uomini e donne di ogni età, colmi di santa passione e 700 euro a settimana se sono particolarmente illuminati.

5/16/2007

Roma città aperta


Dico, e Marco grida allo scandalo:
“I loro figli sono tutelati in realtà, e aspettarsi l’eredità dal tuo non marito di vita è uno schifo!”,
per non parlare delle coppie omosessuali sulle quali :
“ Lo Stato non deve legiferare così come non riconosce relazioni d’amicizia, spesso più profonde e genuine di molti matrimoni ”.
Io penso a quello che sta sotto: festeggio il portare alla luce ciò che da sempre si conosce, ma di cui non si era mai parlato apertamente, i tempi maturi per far uscire allo scoperto i vari Calciopoli, Vallettopoli, o la pressoché nulla meritocrazia nel nostro Paese, dove per lavorare serve la rinomata “spintarella”.
Storie vecchie quanto il mondo, ma che Parlamento e mezzi mediatici affrontano da molto poco.
Il passo, nella terra del provincialismo (acronimo d’Italia, ndr.) è una rivoluzione. Forse la speranza, che, al di là degli schieramenti politici, o scelte da prendere, ci si muova verso equilibri un po’ meno familistici, per cui, un giorno, un neolaureato non si ritroverà a vendere panini perché non conosce nessuno ai piani alti, né un aspirante attore abbandonerà il campo per non aver spalmato olio abbronzante sui piedi del suo agente.
Roma, quanto l’Italia intera, comincia a tirar fuori la testa dalla sabbia. La strada è ancora lunga, 8 persone su 10 trovano il lavoro desiderato all’estero, le altre 2 arrotondano in un pub nostrano, 3 coppie su 5 amano la famiglia nel senso che ne hanno una allargata, ma vedo una luce infondo al tunnel.

5/08/2007

Bancarella's girls


Sofisticate vestendo made in bancarella, si può.
Ben inteso, non si accettano stratagemmi stile finto manifesto Gucci sulla borsetta, CK sul top di pizzo, né tantomeno un’ ingombrante D&G come fibia della cintura.
Le bancarella’s girls indossano capi alla moda, ma senza scimmiottarla.
Jeans a vita bassa , maglia in abbinato a scaldacuore, scalda braccia scaldamuscoli e shorts ma non troppo, chè le bancarella’s girls sanno farsi due conti anche fra altezza larghezza ed età e ottenere così il numero di centimetri idoneo a non far scivolare il proprio charme.
Per gli accessori vale lo stesso: osservare una di loro equivale al beneficio di un viaggio che sposa la qualità al prezzo.
Sanno scegliere e comportarsi. E’ impossibile distinguerle accanto a una maglietta stracciata Phard, o smascherare le loro calzature Carlini di fianco a ballerine Prada volutamente usurate per lanciare il messaggio “sono una radical chic affatto snob”.
Le bancarella’s girls sono quello che sono: spesse volte studentesse, arrotondano come babysitter o commesse, per un introito mensile di 6/700 euro al netto in caso di impiego full-time.
Regalarsi un capo miss sixty è una tentazione cui cedere giusto di fronte all’euforia del primo stipendio, ma , dopo la pazzia, si torna al menage di sempre: 20euro fra maglietta e coprispalle, 15 per un jeans, 30 al massimo per le scarpe.
E fanno 65 euro di stile che non si adombra al cospetto di firme né si maschera dietro categoria sociale alcuna.