4/07/2006

Casa dolce casa...

E dentro come va?
Dentro le case, dentro le stanze, dentro i saloni, le cucine, dentro le toilettes, come va dentro le mura domestiche?

Qualcuno ce lo racconta. Basta sfogliare alcune riviste. Ed eccole lì: le perle di un certo design elegante, le figlie del nostro tempo degli oggetti.

La sinuosa sedia stile viennese, altrimenti detta Thonet, la lampada Costanza con la sua sensibilità, che si accende gradualmente, a seconda di come la si sfiori.

Eccola lì, Barcellona, la poltrona con il merito di essere oggetto parte di un tutto
- non si capisce bene quale, ma lei sarebbe parte di questo tutto -
Eccole lì le Bambole,le poltrone che conservano indiscusse il diritto di far sedere di traverso e la non arroganza.
Eccola lì la lampada dalle illuminazioni strategiche che non fanno vedere i brufoli
- a meno che non si decida di fare due passi sotto alla luce del sole, ma infondo perchè mai se esiste una lampada che maschera i difetti ( ? )
Ed eccola lì...la sedia di Le Corbousier, di quelle presentate al Salon d' Automne, fin nel lontano 1929, eccolo lì il guru delle mura domestiche.

" Si ma dentro come va? "
" Non so, nella mia stanza una neon rosa con la scritta ' I kiss you ' rende tutto così accogliente. "
"Madddai! " risponderemmo spazientiti,
" Ma no, certo! " ci sentiremmo replicare, " Ho ricamato delle frasi provocatorie sulle coperte, mica sto qui a dire a dire che la vita è semplice, i miei piumini sono tappezzati dalle ferite della mia vita reale! "

Per cui dovremmo rivalutare l'arte femminile del cucire e sbizzarrirci a strapazzare le nostre trapunte anzichè gli uomini.
" Non mi hai mai aperto la portiera per farmi scendere dalla macchina "ricamato accanto ad un classico motivo floreale,
" Come ti sei permesso di stufarti di me " cucito su uno sfumato rosè,
" Non avevi mai un fazzoletto quando piangevo " su un dritto e rovescio accanto
ad un pizzo san gallo per impreziosire la coperta liberatoria.

Eppure abbiamo la sensazione che la sola potenza di ago e filo non sia abbastanza.
" Dentro come va? " continuiamo a chiederci.

"A me dei muri non me ne frega niente "
" D' accordo, ma avrai un dentro no ? " replicheremmo,
" La mia zona soggiorno è come un living metropolitano ",
ma quando saremmo lì lì per dedurre che l' interrogato se la sarebbe progettata così per non sentirsi solo fra le pur sempre mura domestiche, ecco la pronta smentita:
" E' solo che adoro l' agibilità cittadina. Ma non mi confondo con la massa, grazie alla preziosità delle rifiniture in legno di palissandro, che dal pavimento salgono a rivestire pareti contenitore e porte rigorosamente scorrevoli "
- e dovremmo ammettere che sui muri di città non si sono ancora visti
rampicanti in palissandro -

Sì, ma dentro, fra un lucernario a fasce parallele
- che niente niente suona come un potere di saylor moon -, un water rivestito con il marchio di Prada, i muri divisori mobili in carta a nido d' ape, lì dentro COME VA ?

Controbatterebbe la filosofia delle toilette:
" Il centro dei desideri della famiglia? Ma è ovvio, il bagno! "

Per cui dovremmo abbandonare l'idea di andare in palestra, chè tanto cyclette e tapisroulant sarebbero proprio lì, a un passo dal lavandino, per la nostra ginnastica dolce nel nostro dolce interior design.

" Ma dentro come va? "
" Dipende dalla tua cucina " potremmo ancora sentirci rispondere,
" Si sa che il punto nevralgico di tutte le abitazioni è la cucina " .

Per cui sarebbe chiaro per quale motivo gli uomini tenderebbero a non entrarvi, se non per mangiare o perchè quello è il loro mestiere: tutta colpa del design suggestivo e dell' elevata tecnologia che ancora non avremmo fatto realizzare tra un microonde ormai demodè, e un oltremodo passato forno posto sotto ai fornelli anzichè ad altezza braccia, per combattere il mal di schiena casalingo.
Come non aver pensato prima alla soluzione del legno impiallacciato pino moka spazzolato,
se l' essenza di pino con finitura spazzolata - che ancora dovremmo capire cos' è -
offre una piacevole sensazione materica che invita i mariti a lasciarsi ammaliare dalle cucine!

E se lui non rientra la notte sarebbe perchè sbagliamo sistema per dormire.
Per cui dovremmo attivarci nella richiesta di Almà, il letto dalle rifiniture quasi artigianali
- che se lo fossero in toto saremmo da capo a dodici -
e da un sofisticato meccanismo a doghe regolabili, per distogliere l' attenzione dei nostri uomini da scialbe amanti con i loro scialbi letti retrò e detecnologicizzati.

E se ancora non fosse sufficiente, dovremmo provvedere con lei: Ego.
Per sdraiarsi o inventare una scultura da centro stanza, sulla quale non sentirsi troppo sceme mentre penetriamo i nostri uomini con sguardo ammaliante e postura rigorosamente alla Paolina Borghese, che tanto lei non è soggetta alle mode del tempo e va sempre bene, specie se davanti le si trova il raffinato tavolino Gloss, con piano laccato lucido poliestere moro
- che tocca fà pe' ammalià -

Per ciò che concerne gli utensili: che essi siano sempre nessuno e centomila.
Scolapasta e insieme porta candele, cesto per il pane e contenitore per surgelare gli alimenti, vaso per fiori e insieme brocca per servire il the del pomeriggio, copripoltrona e insieme piumino smanicato primaverile, e non fa nulla se non capiremmo mai come...

Dentro va tutto bene finchè i soffitti sono decorati a mò di cielo:
" Sul mio compare addirittura l' arcobaleno quando fuori ha appena smesso di piovere "
sottolineerebbe qualcuno.

Che sarà mai il profondo senso di solitudine di una donna di mezza età che non ricorda più quando è stata l'ultima volta che non ne sapeva niente di lavatrici, detersivi e ferri da stiro,

che saranno mai le mura di silenzio innalzate fra genitori che vogliono figli che li ascoltino e figli che vogliono genitori che li ascoltino
- e ancora non si capisce bene come si fa ad ascoltarsi usando la strategia del dialogo fra sordi -

che sarà mai un pianto nella propria camera da letto per un giovane amore naufragato,
che saranno mai quei segni sul muro lasciati dai calci di lui perchè non riesce a trovare costanza nello studio, che saranno mai le lacrime trattenute di un uomo che a stento arriva a fine mese,

che sarà mai quella violenza domestica nelle case di gente comune, annoiata, avvilita, mortificata dalla vita senza comprenderne i motivi, mentre per uscire veste famiglia mulinobianco stile...?

Che saranno mai le discussioni familiari?

Perchè dentro va tutto bene, dentro è tutto a posto se si presta attenzione ai piccoli accorgimenti, anche quando ognuno di loro costa metà della vostra busta paga.
Daltronde già gli antichi predicavano la filosofia delle piccole cose.

Basta un rovere grigio per nuovi spazi domestici dai volumi monolitici
" Ma noi vorremmo solo stare bene, dentro ",
" Con il blocco isola concepirete un concetto abitativo ricco di confort ".

E se qualcuno preferisse la semplicità nella vita domestica, almeno lì dentro, tornati esausti dal lavoro, dovrebbe leggere un libro sullo sfondo di un laccato cappuccino lucido, a sviluppo orizzontale per il suddetto effetto di semplicità.

L' essenziale è seguire le regole:

una tazzina sinuose, e il vostro ex accetterà finalmente di riprendersi quel caffè con voi.

Una tecnologica a due posti, e vostro marito accetterà di rimanervi sdraiato a fianco dopo il lavoro, chè tanto ad altezza sguardo, incorporato alla suddetta poltrona, ci sarà un monitor Lcd che potrà essere collegato al computer, alla televisione, al lettore dvd, e alla vostra spalla destra, finalmente coccolata di nuovo dopo tanto tempo, dall'ammirazione del vosto uomo.

" Dentro come va? "
" Ma tutto bene da quando in casa è arrivato Desiderio, lo specchio ultrafragola dal design ondulato, la plastica bianca a contornarlo, e quella luce rosa da emettere per cancellare di dosso le adiposità della pelle, e farmi sentire a mio agio solo se illuminata da lui mentre faccio sesso con il mio uomo! "

Per cui dovremmo smetterla con le storielle sulle depressioni domestiche dovute a relazioni malsane.
Il rimedio è lì davanti a noi, altro che dentro.

Provare per credere.
Spostare una porta da dove si trovava quando avevamo comperato la casa,
abbattere un muro, decorare soffitti, attaccare specchi per illudersi di vivere in 120 mq, anzichè in un monolocale...
un potere magico di cui si perde la fine...