4/13/2006

Libera libera


Isabella Allende ha detto: " Prima di scrivere sull' erotismo aspetterò che mia madre muoia ".

Non si sa se augurare lunga vita alla signora o se sperare che la figlia ci doni al più presto un' altra delle sue perle letterarie.

Il perno però resta sempre lo stesso: fino a che punto è giusto spingersi per staccarsi dai propri condizionamenti ed essere liberi?

Posso dire che la libertà si compone anche di condizionamenti o farei venire a qualcuno la voglia di fucilarmi?

Anzitutto mettiamo in chiaro una cosa: io sono la donna daunaparteedall'altra.

Sempre. O almeno...quasi sempre dai, certo non sono per l' Unione alla Camera e la Cdl al Senato dai!
Ma in questo caso, sì: da una parte i condizionamenti minano il concetto di libertà, dall' altra essi sono come il corpo per l' essere umano. Un veicolo senza il quale la finalmente libertà non si potrebbe attuare - nè attualizzare. Sì, perchè ammettiamolo: come si sentiva libero un uomo del medioevo non se ne sente uno di oggi -

Colpa dei condizionamenti? Merito direi.

Da una parte c'è lui: lo stress da condizionamenti.
Compare almeno due tre volte al giorno
- senonaltro da quando nel solo 1936 è stato ufficialmente riconosciuto dalla scienza. E dobbiamo ringraziare il signor Hans Seyle, l' austriaco che non c' è stato, che ha dovuto assolutamente dare un nome a quella serie di disturbi e rotture di coglioni che, diamine, non potevano essere metafisici o surreali, oggettivi o simbolici, insomma un' avanguardi artistica! -
Colpisce ovunque: alle Haway, negli scantinati, in un romanzo di Joice, in mezzo al traffico, nei superattici, in ufficio, nell' alimentari sotto casa nostra, in cucina, a New York, nei bagni, una persecuzione!

Lui dicevo, lo stress, si lascia però combattere.

Come? Basta un semplice sistema semaforo anzitutto.

" Ma perchè non ci ho pensato prima? " mi verrebbe da dire, " Nei pronto soccorsi funziona alla grande! "
- se non fosse che qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai passando in testa col rosso io trascorra comunque l' intera giornata su un lettino senza essere visitata da anima viva, fatta eccezione per quella buona infermierina che ogni tanto viene per accertarsi che le mie condizioni non peggiorino guardandomi semplicemente negli occhi, che nemmeno il mago Otelma.. -

Orbene: lo stress verde, altimenti detto Eu-stress, trasformerebbe il peso della routine in passione.
- se non fosse che qualcuno mi dovrebbe spiegare come si fa a tingere di verde lo stress -

Ma andiamo oltre: colorare il suddetto di giallo, invece, ovvero ribattezzarlo Di-stress, arginerebbe una sottile ma persistente stanchezza. Anche tramite l' ausilio di qualche modifica alla dieta e all' organizzazione del tempo.
- e fino alla dieta ci posso stare, se non fosse però che qualcuno mi dovrebbe spiegare come si fa a modificare il proprio orario d' entrata a lavoro, dovendo tassativamente essere lì per le 08:00 di mattina, e vaglielo a spiegare al superiore che " Vorrei cominciare alle dieci per colpa del Di-stress", questa è peggio della classica ' non ha studiato a causa di gravi motivi familiari ', dai! -.

Ma andiamo avanti: chi approda allo stress rosso " E' fottuto! " voi direte.
E invece no!
La filosofia delle medicine naturali lo salverebbe.
Nemeno il medicinale in sè, ma la sola filosofia, in persona. Che onore! Quale gloria intellettuale contro la gastrite!

Daltronde si sa: " Oggi 8 aprile in forma con lo yoga! " leggiamo da qualche parte.
E allora siamo proprio cretini se non gli abbiamo dato retta!
Che diamine, noi eravamo stati avvertiti. Niente yoga, niente pace dei sensi.
E non c' è yogurt che tenga.

Ma c' è sempre l' altra parte.
Così provo ad immaginarmi priva di sovra e sotto strutture, sensi di colpa e desideri come tentazioni dalle quali proteggersi accuratamente: non ci impiego poi così tanto, so lasciarmi andare, ho una discreta capacità critica, sono pur sempre la donna daunaparteedall'altra!
... ...............

E la mia mente approda nella perfezione...in un mondo sublime, leggero, un giardino pensile al posto di un ufficio... ..................

Ma lì, si ferma. Diventa una fotografia, qualcosa che prima si muoveva e ora non si muove più.

Non sono propriamente soddisfatta del risultato di questa mancanza di condizionamenti.
Essi aprono orizzonti di senso. Sono irremovibile. Credo ancora nelle sovra e sotto strutture come veicolo.

Daltronde Paul Eluard ha detto: " Ciò che è conosciuto non esiste più ".
E io sottoscrivo.
Ma allora perchè farsi controllare da ciò che ormai appartiene al passato?
E come se non bastasse, dato che sono più le cose che terminano che non quelle che restano, si tratterebbe di trascinarsi appresso un numero infinito di sassolini nelle scarpe.

Quando finalmente incontri lui: Rizlasomatica, che non è un pacchetto di cartine per rollare una canna e non se ne parla più, ma un insigne psicoterapeuta...che per la modica cifra di 6,90 euro
- altro che le 150 di Crepèt - ci illumina d' immenso.

" Problemi con i condizionamenti? Abitaci, accettali e loro diverranno coinquilini silenziosi.",
il senso sarebbe all' incirca questo.

" Vorresti essere come decidi tu e nessunaltro, ma questo ti procura sensi di colpa? Accoglili, ospitali e saranno loro a non volerne più sapere nulla di te "

" Vorresti aprire la porta ai dongiovanni? Non è perchè il maschile che ti circonda è debole o inconsistente, ma al contrario, è perchè è troppo solido e importante. Tu sei stretta tra il forte e amato padre e il fidanzato bello bravo e presente - anche se in un modo tutto suo - , dunque:
sei condizionata.
Ebbene, apri quella porta ai dongiovanni,accoglili... e ti renderai conto. Di essere ancora innamorata dell' ormai tuo ex, ma te ne renderai conto. "

Convivere sarebbe la risposta. Prima ancora di lottare. Sapere che andrà bene come male.

E così un' altra mente geniale tira fuori una nuova analogia, qualcosa che fa notizia, che pare brillare di luce propria, essere la via solcata dall' ultimo monaco tibetano del momento
- che in realtà è il tuo vicino di casa colto da un improvviso slancio di saggezza orientale - :
convivere significa accettare. Non, lasciarsi controllare.

Ancora una volta vincerebbe un' osmotica contraddizione.

' Allontanati dai condizionamenti, portandoteli appresso. '

" Faccio questo lavoro perchè sono convinto che mio padre voglia così "

" Vado comunque a Messa due volte l' anno perchè i miei lo fanno ogni domenica "

" Non sono ancora andato all' estero a studiare perchè ho i genitori possessivi "

" Non vado a dormire dal mio ragazzo perchè i miei pensano che lo farei esclusivamente per scoparci "

" No, non ho detto a mia madre che mi sono separata, perchè lei non è ancora pronta "

Sono solo compagni di viaggio, prima o poi se ne andranno e daltronde sono piacevoli tuttosommato.
" Non sono mica i miei peccati! Solo il retaggio di quelli di qualcunaltro
- prediligendo i genitori, non si sa bene perchè -. Così li ospito volentieri, intanto chè mi lascio accompagnare nel viaggio alla ricerca dell' identità perduta, forse mai trovata, certo sempre avuta. "

Insostenibile leggerezza dell'essere, diceva Kundera.

Insostenibile, d' accordo. Ma perchè non puntare l' attenzione sulla leggerezza?