10/22/2006

Glamour de' noantri ( ovvero: Sanpietrini parte seconda )


Le filiali della rivista Glamour- si parla di moda, ma che ve lo dico a fà- già da tempo sono intente a promuovere la di cui sopra, con una trovata marketing sostanzialmente geniale: la Stiletto Run.

Trattasi di una gara in velocità sui 100 metri tutta al femminile - nel senso che avviene su rigorosissimi tacchi a spillo 7. Ma anche 8, 12 e via innalzandosi le altidudini.
Premio in palio: 10.000 euro, spendibili in un altrettanto rigorosissimo shopping .
Fashion victims: prevalentemente ventenni.
La manifestazione, tenutasi in quel di Mosca, Amsterdam e Berlino, a Roma NO: è pertanto indetto un sit-in di protesta da parte di noi ventenni romane.

Daltronde il problema è tutto lì: come aggirare il sempreovunque sanpietrino? Per non citare poi l' asfalto nel suo insieme, le insidie dei dissestati romani, la sindrome delle crepe sul terreno.
Immagino i 100 metri nostrani non dissimili alla scalata di una montagna: scastra e reincastra preziosissime porzioni di tacco piuttosto che paletti dalla roccia, donne colte da un improvviso slancio urbano-rallystico all' insegna del sobbalzo sulle vette a spillo, le più furbe a correre sulle sole - e dico sole - punte, una fatica bestiale.
Va da sè che, volendo aspirare all' internazionalità, vorremmo non esimerci dall' ospitare una nostrana Stiletto Run, qui nell' ex Caput Mundi.
Ma intendiamoci: l' avversione al tacchetto Prada shoes -$ 712.08- incastonato nel sanpietrino rimane.
L' unica è provare con la pista ciclabile.
O forse fa poco Glamour?

Sanpietrini


Sanpietrino.
Santo, ma solo nel nome.
Creato sotto Papa Sisto V fu utilizzato per rivestire le principali strade di Roma: si comportava meglio degli altri lastricati con il passaggio dei carri.
Ma non con quello dei tacchi a spillo.

A rimetterci oggi è senza dubbio lei: la donna che la sera si sente femmina almeno in quei sette otto centimetri di tacco -rigorosamente a punta-


La sindrome del sanpietrino le provocherebbe quella seccante andatura scomposta ad ogni piè sospinto, richiamando nell’osservatore disgraziate immagini di lei sbilenca al festival del ballo della taranta, o altrettanto disgraziate immagini di lei che si destreggia come una gallina in un ovile -son punti di vista-

Solo al momento dell’asfalto liscio, lei potrebbe finalmente riequilibrare il suo figurino da micamale.Tirare un sospiro di sollievo dalle altitudini sovra tacco, rilassarsi. Assaporare, lì all’angolo con via dei Pastini, alla Tazza d’oro, quella deliziosa granita di caffè con panna - per la quale saltare il pranzo il giorno dopo - immergersi nelle luci color seppia che rivestono il Pantheon di notte e fanno apparire lei sotto un’ombreggiatura migliore, lasciarsi lusingare dal sorriso accennato di quel suonatore di mandolino, di fronte a La pace del palato, a due passi da piazza Navona.Chè giusto fra qualche metro ancora, l’incubo starebbe per tornare: Campo dei fiori, la patria degli acerrimi quadrucci.

Che si prendano le dovute precauzioni: qui a Roma, il sanpietrino è sempre in agguato.

La dolce giornata


Camminano verso piazza Barberini.
Mi lascio filtrare, io, controcorrente.
Quei turisti sono un vento dolce che mi percuote in questo pomeriggio fra le calde ottobrate romane.

Passeggio a via Veneto e sono come in un’alcova: affabilità, gli sguardi ammiccanti –benaccetti del resto, son pur sempre una donna-
Riesco a credere nell’alchimia un po’glamour della via Veneto, la Signora romana. Comincio a pensarla come a una persona.
Ricordo la sua storia. La musica, la moda. Gli artisti, i ragazzi con i fiori per le donne, i paparazzi. Gli amori, le dive, i capricci, la passione.
Marlon Brando, Mastroianni, la Magnani, Anita Ekberg, Sofia Loren poi Fellini e sono tanti,
sono vivi.

“Buonasera signorina”, un cameriere, una lusinga ancora.
Accetto di sedermi. Sorseggio un the verde appena fuori da un’accogliente boissière storica.
Il sindaco Veltroni inaugura proprio lì, da largo Fellini, la riapertura del passaggio sotterraneo che collega al parcheggio di villa Borghese, il restayling della via, le nuove luci.
Osservo i fotografi, i giornalisti.

“Prima che se riabituino” mi fa cenno un uomo “Nun sanno mica più camminà”.
“Già. Passeggiare” mi viene da pensare “Ora il marciapiede a via Veneto è più grande”. Come un tappeto rosso da oscar, acclama la Signora una volta ancora e l’atmosfera è quella dolce di sempre.
Memoria e qui e ora si legano come una madre che lascia camminare il figlio.
Ma oggi, questa Via Veneto è un’altra storia, un nuovo viaggio,
la strada nuova e pur sempre la stessa.

10/08/2006

Odi et amori et frigoriferi



Una si fa un giretto ai Granai

- chè per trascorrere un pomeriggio diverso, in un che so centro commerciale, qui a Roma bisogna prendere il Raccordo, e tanti saluti al concetto di metropoli, metro e mezzi pubblici che collegano sulle lunghe distanze -,

una si fa un giretto ai Granai dicevo

- una maratona estenuante, daltronde però con special guest finale Cristina D'Avena, per cui la nostra una arriverà a dire che ne è valsa la pena..-

una sta sempre continuando a girovagare per i Granai, mentre ancora non ho detto quello che voglio dire - assolutamente niente d' importante, o forse niente e basta -,

una gironzola per i Granai, dicevo, e si rende conto che il suo umile frigorifero modello simpaticimagneti attacatici su è ormai retrò.

Poichè oggigiorno, la LG Electronics ha partorito un frigorifero che può collegarsi a Internet, riprodurre brani Mp3, registrare video messaggi grazie a una videocamera, nonchè essere dotato di un sintonizzatore Tv incorporato - tiè.. -.

Lui, l' Internet Refrigerator di LG, non sarebbe solo un frigorifero.

Lui avrebbe una capacità di 506 litri e un reparto congelatore da 310.

Al suo interno, un modem 56K e dati conservati su un hard disk da 10 GB.

Sarebbe lui a gestire l'inventario dei prodotti contenuti e ad avvisare qualora le scorte stiano per terminare, in una situazione tipo " Lo so, ti ha mollata e tu hai cercato di svuotarmi. Ora per piacere, mancano le mozzarelline di bufala e la ricotta affumicata al limone. Ci credo che ti ha lasciata, non sei affatto un punto fermo in quanto a responsabilità casalinga. Un' uomo, tanto, vuole sempre quello da una donna. "
Le informazioni sarebbero gestite da un indelicato monitor Lcd da 15" completo di sintonizzatore Tv che può riprodurre brani Mp3 - tanto per mandare e rimandare le note della loro canzone, quando ancora stavano insieme -.

O registrare videomessaggi grazie a una videocamera - ultima tentazione perchè la nostra una ceda e lo chiami, facendosi vedere in lacrime, ma dignitosamente davanti ad un signor frigorifero, che diamine -.


" Attendiamo con ansia l'arrivo sul mercato del frigorifero intelligente. Dotato di sintetizzatore vocale, potrà "parlare" con l'utente, consigliandolo sui cibi da prelevare. L'utente potrà impostare il programma dietetico preferito, dopo di che il frigorifero si occuperà di farlo rispettare. Una volta impostata la dieta, il frigorifero ordinerà via Internet soltanto gli alimenti previsti dal programma. Nelle versioni più avanzate è prevista l'apertura di determinati scomparti solo in alcuni orari o qualora l'utente non superi un determinato peso (verificabile tramite la bilancia incorporata). "
Così, Pier Luigi Tolardo.

E mentre una sta ancora girando per i Granai, quel frigorifero ha in lei richiamato piuttosto l' amor perduto e notti insonni passate a far visita al suo caro vecchio frigorifero con su solo magneti, che non lettori Mp3.

Una pensa ormai che una macchina non riuscirà a farla mettere a dieta e tornerà a casa - ore ed ore sul semprepieno Raccordo - convinta che il suo frigorifero seppuretrò, non sia affatto stupido - se è vero che l' altro, il mostro della dieta controllata a distanza e delle ramanzine comportamentali, sia tuttosommato poi così intelligente.

Daltronde - bisogna ammetterlo - una è ancora lì a sognare quella meraviglia tecnologica...