8/31/2006

Il potere del - RI -

"Sogno causato dal volo di un ape
attorno a una melagrana un
secondo prima di svegliarsi"

Salvador Dali' (1944)


E poi dal sofà ci si alza.

Senza ancora sapere bene cosa fare.
Senza sentirsi pronti.
Ma soprattutto: senza sapere bene perchè.

Sta di fatto che ci si trova in piedi.
Con la faccia pigra, il rombo del tempo fra la messa in piega, il solco della vacanza sulla guancia destra
- come quello di un cuscino
che ci ha troppo cullato nel sonno - .

L' atmosfera ancora sorniona, la città che ancora sta russando.

E tanto per gradire, un' influenza virale di fineagosto.


Di quelle senzafebbre
-
ovvero : " Non hai scuse, ora, per rimandare ancora i tuoi doveri. " - ,
di quelle che : " I muscoli fanno male " ,
- se pure tu non svolga attività fisica da almeno tre mesi..- ,
di quelle che :
" Non riesco ad aprire le palpebre più di un tot, ho le ghiandole della gola ingrossate, infiammate malcelate come la trachea di un rospo ma soprattutto:

L'abbronzatura già volata via sulla fotografia di me tre settimanre fa! "

Ci si trova in piedi.
Di fronte: un nuovo inverno. Nuove ambizioni, nuovi progetti dal sapore di vecchi non ancora portati a termine, nuova routine, nuove vecchie persone, nuovo solito frastuono.

In piedi per cominciare.
Mentre sappiamo trattasi di un RIcominciare.

Ansia di RImettersi all' opera.
RIstrutturare la propria vita lavorativa,
RIscrivere la propria matassa d' impegni - onde deriverebbe quell'improvvisa, seppur ormai attesa, smania da cartolibreria, che sorprenderebbe ad ogni ritorno vacanziero : voglia di agende, matite, penne, astucci e indispensabilissimi post-it -
Ansia di RImescolare le carte delle proprie brillanti idee,
per scegliere quali giocarsi in questo ' promettente ' anno alle porte.
Ansia di ottimismo.

Ma prima ancora: di RIordinare gli armadi e le case in subbugliopost-ferie, nonchè
RIvanificare - come daltronde l' estate scorsa - quell' anelito malinconicamente dolce,
quell' armoniosa lotta nel contatto con la natura che stavi intraprendendo fino a soli tre giorni fa, in un' atmosfera dal profumo del " Basta, mi ritiro fra queste montagne ", dopo aver visto un film di Mallick..

RIvanificarlo perchè ora si RIparte.

Il problema è tutto nel RI: in quella forza maleficamente costruttrice.

Ora: per quanto uno tenti di dimostrare che non sia afflitto dalla maledizione del RI, o al massimo - in un istante di cedimento, si limiti, sì, a parlare in prima persona, ma pur sempre dietro un volto algido, una penna maschera, un trucco volutamente marcato..
siamo sempre tutti noi - e sono sempre io - che a fatica ci RIvestiamo da operai e che a stento, quasi gattonando, RIcerchiamo, instancabilmente affaticati, il sacro fuoco degli stacanovisti.

E nel frattempo diamo la colpa a quel tutto, che corre, corre, si accavalla su se stesso, facendo sì che fermarsi equivalga ad una non ben identificabile pigrizia autodistruttiva.
Mentre ancora stiamo cercando di capire cosa sarebbe questo tutto che si sposta tanto velocemente, ci rendiamo conto che perfino i giornali sono andati in ferie, e nessuno si sta prendendo la briga di tacciarli di nullafacenza.

Ma che diamine, il punto non è andare in vacanza.
Daltronde provare a riempire un giornale nei mesi di calura è impresa ardua..
Eppure non rara.
Perchè bisogna continuare, dire, raccontare,
inventare - perchè no -

Certo..se solo si capisse..
quello che si sta continuando, dicendo, raccondando, inventando -perchè no.. -

Nonostante certe spinte al pensiero - quasi un satana tentatore d' ozio -
in piedi ci si RItrova, in fondo senza nemmeno troppo capire perchè ci si è seduti.

Ed è così che il grottesco potere del RI si RIappropria agrodolcemente dei negligenti gatti sornioni che siamo.
O che sono.