4/15/2006

Paranoie


Quando un uomo, sospirando davanti ad un Vermentino di Sardegna, dice:
" Ricordo una frase che potrebbe essere la possibile definizione della solitudine "

- e lei già si comincia a preoccupare -

" Ridi. E tutto il mondo riderà con te.
Piangi, e piangerai da solo. "

- oltretutto perchè l' assunto è tragicamente estrapolato da Old Boy, ovvero da una storia di vendetta nientemeno! -

è segno che lui è in fase introspettiva - come minimo - , ma soprattutto che
MAI condizione altra sia più DESTRUTTURANTE per una donna
con la sindrome dell' ' Ora mi lascia ' .

Perchè per ogni lei della suddetta categoria, che si rispetti, a seguito di questa consapevolezza ha inizio una titanica opera di catalogazione dei più minuziosi meandri inconsci del suo lui.
Per intenderci: ha inizio il ritorno delle paranoie perdute.
O almeno, che lei pensava essere tali.

Tutto comincia dall' analisi del linguaggio del corpo.

Il suo uomo le siede accanto, ma: " No, è una tragedia, non mi guarda negli occhi! " pensa prontamente lei. - daltronde si sa che essere consapevoli attutisce i colpi bassi della vita -

Per cui questa povera vittima si affanna nella disperata ricerca di una Venere in marmo che passaggerebbe in piazzale Giordano Bruno, e sulle quali rotondità statuarie dovrebbe plausibilmente ricadere l' attenzione di lui.

Se non fosse che neppure l' ombra di una Barbie si profili all' orizzonte..

Ma non c' è verso che lei ragioni, quel disgraziato ha ADDIRITTURA la gamba accavallata in direzione opposta alla sua! - e questo è risaputo essere un CHIARO sintomo di allontanamento -

La donna cerca di aiuto-convincersi che sia tutta colpa del tavolino, che impedirebbe al suo uomo di orientare il polpaccio nella direzione opportuna.
Ma niente, la sindrome colpisce senza darle tregua. La seduta psicoanalitica è inarrestabile.

Lei è decisa: deve diventare un uomo, se non vuole rischiare di perdere il suo.
E' certamente risaputo che quando un lui dà segni di cedimento, solo altri simil sesso sono in grado di farlo ridere, mentre una qualunque lei - figurarsi se è la sua partner..-
scatenerebbe un silenzio stampa imbarazzante o un muso a tromba con seguito di disquisizioni patetico-esistenziali.
Perciò la donna cerca di smorzare la tensione improvvisando un cameratismo maschile che persino ad un gay riuscirebbe meglio, esausta tenta di abbassare il livello del discorso, di parlare di quel rigore non dato alla squadra di calcio prediletta dal suo lui, di stappare un sorriso all' anima in pena che ha scelto di ' aiutare ' - come da copione - .

Ma niente, nulla di fatto. Sembra addirittura peggiorare la situazione.
E una volta consapevole della propria mancanza di humor maschile
- ennesimo campanello d' allarme per la sua relazione ormai spacciata -
lei, che non si arrende mai, gioca la carta del ' ti ricordi '
- ovviamente dell' inizio della loro storia, per spostare tatticamente l' attenzione di lui dal senso di solitudine a quello del folle innamoramento nei riguardi di lei -

La mossa procura ancor più sconcerto, se possibile, al suo uomo, che proprio in quell' istante se ne esce con un : " Sto riflettendo sul possesso. Io non t' appartengo. Tu non m' appartieni. "

Lei è sempre più affranta, già sta passando in rassagna le amiche che la consoleranno dopo che di lì a poco verrà mollata, quando decide di sfoderare l' arma della compassione: " Benvenuto nel mio mondo. Anch' io provo un senso di solitudine, ti capisco sai.."

Per un attimo le attenzioni di lui sembrano stagliarsi su di lei, sta per cominciare un discorso sensato, stimolante, degno dell' intellighenzia filosofica contemporanea...
ma lei è una ' ora mi lascia ', e già sta pensando a come il momento in cui un lui riflette sia da sempre cosa tragica: " Non si sa mai dove può arrivare ", si ammonisce questa eroina dei romanzi rosa.

E visto che l' esperienza non insegna, dall' alto di estenuanti serate trascorse ad invidiare Sally malgrado la scarsa bellezza estetica di Herry, nonchè il fatto che lei non sia propriamente come Meg Ryan, lei dicevo comincia ad inculcare nella mente di lui tutta una seria di motivi per i quali i problemi fra loro ci sarebbero e come!

" Forse non te ne sei accorto, ma non è che ti senti costretto, soffocato, in PRIGIONE, in questa situazione, nel tuo lavoro - la prende alla larga.. - , in questa città, NELLA NOSTRA RELAZIONE!? - finalmente ci è arrivata.. - "

E mentre lui dà chiari segni di disinteresse per l' argomento, - perchè non è questo il punto -
lei è sempre più convinta di avere invece colto nel segno.

" Magari vorresti partire,vuoi partire!? " gli parla con un filo di voce, come se lui le avesse già detto: " Vado "

" Non lo farei mai senza di te ", le risponde il suo uomo.

E mentre lei sta pensando: " Però non mi ha detto che proprio non vuole partire.." ,
anzichè tirare un sospiro di sollievo, lei dicevo continua a dar sfogo alle sua paranoie
' assolutamente fondate ' , perchè forse ancora non è giunta al nocciolo nocciolo del problema.
- ma QUALE!? -

" Come vuoi che mi comporti quando stai così ? ", gioca anche la carta dello zerbinismo oltrelimite,

" Perchè, ti peso? " risponde prontamente lui
-daltronde MAI accetterebbe che la sua virilità possa in qualche modo essere una rottura di coglioni per chicchessia..-

La miccia è innescata. Lei ci è quasi riuscita.

" Assolutamente no! E' che forse vuoi essere lasciato in pace.." afferma lei ormai rassegnata all' idea che lui le stia per chiedere i suoi spazi.

Mentre il punto non è ancora questo lui risponde che non vuole minimamente allontanarsi da lei, la quale neppure di fronte all' evidenza, cessa d' incalzare, certa di essere ormai sulla strada giusta per inquadrare lo scoglio che lui non ammetterebbe di scorgere.
- daltronde si sa che gli uomini hanno una discreta propensione al non volersi rendere conto delle difficoltà..-

Così lei tira fuori di quella volta che avevano litigato perchè lui voleva andare a giocare poker e non aveva saputo disdire per tempo l' appuntamento con lei.

" Amore, lo sai che non hai il coraggio di dirmi che mi vuoi sola a casa. Ma preferisco che tu sia sincero, con te stesso prima di tutto. Piuttosto che farmi credere fino alle 20:30 di voler stare con me, e alle 20:31 improvvisamente trovare le parole giuste per darmi buca "

" Ma non è così tesoro mio. E poi un sms te lo avevo mandato "

Ovviamente lei se lo ricordava benissimo, ma ancora oggi non sopportava di essere stata avvertita comunque in un momento che si avvicinava di molto all' ultimo. Per cui continuava imperterrita a ripiegare sul pleistocene come se qualcosa fra loro si fosse cominciato a strappare da laggiù. Chiaramente nella psiche di lui, perchè lei era talmente cotta da giustificarlo sempre e comunque, poker incluso.

Incolmabili distanze fra i due si prospettano, suo malgrado.

Lei tenta solo di fargli CAPIRE, dando quasi per scontato che lui da solo non ce la faccia.
Cerca di fargli tirare fuori il vero motivo del bisogno di quell' introspezione, come se quando un lui si mette a riflettere sia ineluttabilmente per una frattura nella coppia.

E intanto, l' unica cosa che tira fuori da quel poveruomo è un pedante sospiro perchè la sua donna non capisce, perchè forse non potrà mai capire..
- almeno finchè resterà una ' ora mi lascia '-

Mentre lei è sempre più convinta che lui non abbia il coraggio d' analizzarsi nel profondo e che per questo servano le donne: " Ma lui non lo capisce. E forse non potrà mai capirlo.." si dice sconsolata.

In preda ad un' ansia da pianerottolo, del genere di quelle angoscie riguardo al proprio uomo che si confessano alla vicina di casa, lei non si accorge di aver trovato semplicemente, e FINALMENTE, un esemplare maschile che è anche in grado di pensare!
Almeno ogni tanto.

Lui manda giù l' ultimo sorso del suo Vermentino di Sardegna, lei trattiene a stento le lacrime prefigurando chissà quali sciagure a breve,
anche perchè nella discussione non è uscito fuori il ' ti amo ' .

I due si dirigono verso casa. Lui la tiene per mano, lei sta pensando: " Attenta, lo fa solo per abitudine. Cielo, sbrigati a parlarne con un' amica prima che sia troppo tardi! ", mentre lui sta pensando alla letteratura francese, ad un aforisma illuminista che dipani la questione sulla solitudine.

Eppure quella donna non è una sciocca.
E di sicuro ha studiato la letteratura.

Ma forse sarebbe bene che mettesse lo stesso impegno nello smettere di farsi inutili menate, o paranoie che dir si voglia. Senza aspettare di farlo quando lui avrà smesso di pensare
-del resto è pur sempre un uomo-

Senza aspettarsi che lui sia l' ennesimo che le mancherà di rispetto.

2 Comments:

  • At 8:37 PM, Anonymous Anonimo said…

    è proprio un bel post!! mi sono divertito a leggerlo! certo non è stata per me una gran serata quella del "vermentino". Ma daltronde ci sono periodi un pò così...e che non investono per forza la sfera sentimentale...

     
  • At 1:43 PM, Blogger Sara said…

    no, dico...ora non vorrei apparire come quelle con la sindrome del "lo sapevo già "
    ma..ho scritto esattamente questo!
    Cioè che lei è stata SCIOCCA nel credere che fosse stata investita la sfera sentimentale..

     

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