10/22/2006

La dolce giornata


Camminano verso piazza Barberini.
Mi lascio filtrare, io, controcorrente.
Quei turisti sono un vento dolce che mi percuote in questo pomeriggio fra le calde ottobrate romane.

Passeggio a via Veneto e sono come in un’alcova: affabilità, gli sguardi ammiccanti –benaccetti del resto, son pur sempre una donna-
Riesco a credere nell’alchimia un po’glamour della via Veneto, la Signora romana. Comincio a pensarla come a una persona.
Ricordo la sua storia. La musica, la moda. Gli artisti, i ragazzi con i fiori per le donne, i paparazzi. Gli amori, le dive, i capricci, la passione.
Marlon Brando, Mastroianni, la Magnani, Anita Ekberg, Sofia Loren poi Fellini e sono tanti,
sono vivi.

“Buonasera signorina”, un cameriere, una lusinga ancora.
Accetto di sedermi. Sorseggio un the verde appena fuori da un’accogliente boissière storica.
Il sindaco Veltroni inaugura proprio lì, da largo Fellini, la riapertura del passaggio sotterraneo che collega al parcheggio di villa Borghese, il restayling della via, le nuove luci.
Osservo i fotografi, i giornalisti.

“Prima che se riabituino” mi fa cenno un uomo “Nun sanno mica più camminà”.
“Già. Passeggiare” mi viene da pensare “Ora il marciapiede a via Veneto è più grande”. Come un tappeto rosso da oscar, acclama la Signora una volta ancora e l’atmosfera è quella dolce di sempre.
Memoria e qui e ora si legano come una madre che lascia camminare il figlio.
Ma oggi, questa Via Veneto è un’altra storia, un nuovo viaggio,
la strada nuova e pur sempre la stessa.