5/08/2007

Bancarella's girls


Sofisticate vestendo made in bancarella, si può.
Ben inteso, non si accettano stratagemmi stile finto manifesto Gucci sulla borsetta, CK sul top di pizzo, né tantomeno un’ ingombrante D&G come fibia della cintura.
Le bancarella’s girls indossano capi alla moda, ma senza scimmiottarla.
Jeans a vita bassa , maglia in abbinato a scaldacuore, scalda braccia scaldamuscoli e shorts ma non troppo, chè le bancarella’s girls sanno farsi due conti anche fra altezza larghezza ed età e ottenere così il numero di centimetri idoneo a non far scivolare il proprio charme.
Per gli accessori vale lo stesso: osservare una di loro equivale al beneficio di un viaggio che sposa la qualità al prezzo.
Sanno scegliere e comportarsi. E’ impossibile distinguerle accanto a una maglietta stracciata Phard, o smascherare le loro calzature Carlini di fianco a ballerine Prada volutamente usurate per lanciare il messaggio “sono una radical chic affatto snob”.
Le bancarella’s girls sono quello che sono: spesse volte studentesse, arrotondano come babysitter o commesse, per un introito mensile di 6/700 euro al netto in caso di impiego full-time.
Regalarsi un capo miss sixty è una tentazione cui cedere giusto di fronte all’euforia del primo stipendio, ma , dopo la pazzia, si torna al menage di sempre: 20euro fra maglietta e coprispalle, 15 per un jeans, 30 al massimo per le scarpe.
E fanno 65 euro di stile che non si adombra al cospetto di firme né si maschera dietro categoria sociale alcuna.