4/02/2007

Ammettiamolo:


passati i 20, siamo stufi di sentirci dire di far quello e quell’altro perché fa gggiovane! Possibile che a nessuno venga in mente che, passati i 20 con punte di spicco fra i 23 e i 24, noi gggiovani siamo invece colti da un’ impellente slancio intimistico che contempla deliziose cenette lounge dal mood avvolgente, e dipinge discoteche, file e sound assordante, come il principio di un’ emicrania assicurata? Ma va da sé, la colpa è nostra perché: eccoli lì, i gggiovani fedeli al comandamento ‘non ascoltarti’, quella massa indefinita di donne suadenti, gay griffati e uomini rolex-ati, che per divertirsi davvero hanno bisogno del supporto di una riserva alcolica per non menzionare altro, eccoli lì, ad erigere a baluardo eventi come la Demolition Night o il Dandy Hotel party, roba che fa tutta leva sul nome gggiovane, la selezione del pubblico in base a quanto è gggiovane, collaudate consolle ancor più gggiovani, selezioni musicali gggiovanissime.
Il rientro si accompagna a quella vaga sensazione di scontento, di ‘questa serata non mi ha lasciato nulla’.
Ma non importa, molti di noi non demordono. Immolandosi per la categoria del gggiovane, continuano ad andare ad ogni costo, sciupando l’ unico momento libero di una settimana colma di studio e lavoro, ché del resto è quello il peso della responsabilità della fede incrollabile nel vangelo secondo i gggiovani. Per il quale, a dirla tutta, si sta recentemente riconoscendo un dogma: Non puoi incontrare gente interessante senza il team delle MissCat, certo jetset, ma soprattutto, le sonorità vintage di Fulvia Irace.
Fortuna che non tutti i giovani scelgono di essere gggiovani.

2 Comments:

  • At 7:03 PM, Anonymous Anonimo said…

    Che brava Sara ! stile pungente ed ironico, conciso e divertente.
    poche pennellate, qualche tormentone ed eccolo lì: il pezzo è pronto.
    ti auguro tanta fortuna, saretta.

     
  • At 10:19 PM, Blogger Sara said…

    grazie luca...

     

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