4/30/2007

Noi ragazzi dello zoo della disillusione


Anche se non cade da tre metri sopra al cielo “ Quel lampione crollato giù da un palo di ponte Milvio poteva ferire seriamente qualcuno ”.
Così Marta, vent’anni di scoutismo e volontariato presso case famiglia, oppone il suo disappunto di fronte al nuovo vialetto degli innamorati a Ponte Milvio, che altro che lo zodiaco a Belsito .
Si era cominciato da un palo, completamente tappezzato da lucchetti d’ogni sorta e dimensione a suggellare promesse d’amore, e si continua su ogni palo presente nell’arco di soli 100 metri.
Il muro che sovrasta il Tevere giallo – non certo a causa delle chiavi dei suddetti lucchetti, ma vallo a spiegare a Marta – è lo spartito delle più disparate dichiarazioni stile “ staremo sempre insieme anche dopo la morte ”.
Cose da ragazzi certo, eppure si leva proprio da loro il maggior grido di protesta: l’ambiente ne risulta deteriorato, sono già caduti due lampioni per sovraccarico di lucchetti, ma soprattutto, cos’è questo patetismo!
E’ guerra aperta contro i tredicenni: Marta e i suoi discepoli ventenni raccolgono firme perché il degrado abbia fine. Le loro penne crescono a dismisura ma certo per libro e film, da dove tutto è nato, è un’altra storia: quelli vanno bene, “ Possono nutrire certi sogni rimasti infranti ”.
Eppure dargli spazio nella realtà deturpa l’ambiente, fa ricordare a quando noi ventenni si giocava, si credeva ancora nell’amore e forse, aggiungerei, fa anche un po’ male.