9/04/2006

Gettarsi nell' ingranaggio


E poi l' ho fatto.
Meglio: lo sto facendo.
Scriverle questa lettera significa qualcosa per me.
Sono una ragazza - romana - che aspira a viverci, di scrittura.
Daltronde ho ventitre anni, faccio ben valere il mio diritto di sognare..

Ma un pò di pragmaticità non guasta.
E arriva il momento in cui ti laurei.
In ' Tetro ed Arti performative ' ,

perchè l' Arte è uno di quegli elisir che ti danno l' impressione
di viaggiare anche restando fermo.

Arriva il momento in cui un autolusinghevole 110 premia anni di esami
e primi baci, letture e telefonate riguardo a quel ragazzo che non ti
ama più
, cultura, appunti, e certe sbronze del sabato sera.
Arriva il momento in cui pensi di aver finalmente finito, per poi
renderti conto.. che sei lì a dover ancora cominciare.

Vai in edicola, sigaretta post-caffè in bocca. Compri ' A ' e sfogli.

E sfogliando ti accorgi di poter dare un contributo anche tu.

Daltronde ti piace, quella rivista, la trovi giovane, frizzante e
insieme professionale. Attenta al mondo che la sta ospitando.

Perciò, il contributo: internet, la realtà dei blog. E di quelli femminili.

Dal tendente al ' diario ', all' aspirante ' vi parlo della società in
cui viviamo, fingendo di prenderne le distanze '.
Da quelli culinari, a quelli pseudo femministi.
Da quelli ' momento lirico ' con velleità letterarie,
a quelli ' momento spinto ', di dichiarato stampo ' erotismo solo a parole '.

Il contributo che penso di poter dare consisterebbe in questo
presentare, discutere, ridere simpaticamente sù, attorno ad un
fenomeno oggi dilagante: quello dei blog femminili.
Di questo sesso che fino a qualche anno fa si riteneva ancora
' non capace ' d' avvicinarsi al temutissimo baubau tecnologico.

Io stessa ne sono stata attratta: ho un personale blog, un simpatico
simulacro virtuale per il mio animo ballerino, teso fra il dramma e
l' ironia più graffiante.
Qualcosa che oscilla fra le vostre rubriche ' Le Iene ' ( 1 e 2..) e
' Il sesso della vita '.
Con un pizzico di ' Pensarci prima? '.

Ecco perchè penso di conoscere quello di cui le sto parlando.
Quest' eventuale nuova rubrica nel vostro olimpo!

E per quanto concerne il fatto che io le stia scrivendo, posso solo
dirle che la spinta è anzitutto la fame di mettermi in gioco.
Di cominciare senza pretese. D' imparare con umiltà.
E di crescere nel dare un contributo anche fuori dalle quattro mura
della propria stanza, dove è fin troppo semplice dirsi:
" Sto diventando grande ".
Perchè il mondo esterno è la prova di banco.

La richiesta professionalità proviene solo da questa convinzione.
Voglia di fare, per dare.

Così, nel caso interessasse, sarò ben lieta di - e pronta per -
inviarle il mio giovane curriculum.

Intanto la ringrazio per l' attenzione.
Un sincero buon lavoro, cordialmente,

E nome e cognome. Numero di telefono, indirizzo e- mail.
Segnalazione blog, nonchè :
Tenerezza.
Per quella - chiamiamola - ingenuità circa l' essersi presentata senza il benchè minimo velo:
Un' " Egregia direttrice ", " Gentile Dottoressa ", un formalismo
- almeno uno -
niente di tutto ciò.

E ti ritiri in un silenzio a tratti ostico.
Ti accorgi d' aver bisogno di un cappotto in piena estate, o semplicemente di non gradire molto la sensazione di trovarti proprio lì: fra gli ingranaggi del mondomostro di fuori,
gli incastri - all' apparenza senz'anima -
del ' Come proporsi alla realtà lavorativa? Certo non come hai appena fatto tu '.

Allora non puoi far altro che sorridere nell' amaro, sorridere nell' ingranaggio sconosciuto, sorridere del tuo dolce gattonare.

Specie quando rileggendo quella lettera di supposta presentazione, ti rendi conto di un lapalissiano errore d' ortografia proprio lì, a due righe dall' inizio:
" Meglio: lo sto FEcendo "...

Daltronde arriva per tutti, il momento di imparare a camminare.

1 Comments:

  • At 5:37 PM, Blogger Nittalope said…

    ... bello... altri commenti?
    Bello.

    I formalismi servono a chi non ha fantasia... frase fatta, ma vera.
    D'altronde i luoghi comuni sono comuni solo perché si dimostrano veri nel maggior numero di casi, o no?

    Complimenti, 23enne che ti affacci al mondo del lavoro.
    E poi per imparare a camminare c'é sempre tempo, e a volte impari a 2, a volte a 20, a volte a 30... a volte impari tante volte e non una sola.
    Importante? Non smettere di rialzarsi dopo ogni caduta... mai.

     

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