Filastrocca del Silenzio

Silenzio.
In riva al fiume
un pescatore d' altri tempi.
Sul ciglio di un sentiero
io stessa.
Che sogno
che corro
che cerco di fuggire.
Il mio silenzio
è un frastuono
di bombe
esplosioni
cadaveri
macerie.
E povertà.
E grida
' Al fuoco '
Dio dov' è
' Sparate '
Sparati
appena un continente più in là.
La Morte mi sedeva sulla schiena.
Beffarda, giocava
voleva che piangessi.
Bestemmia il pescatore sulla riva
un dio che non conosce.
Sul ciglio del sentiero
piango appena
la guerra
che non mi vede
ma che è vicina.
Dov'è la preghiera
dov' è la mia pace?
la vecchia signora
che dondola e cuce
la nostra uguaglianza.
Dov'è la mia fede
dov' è la speranza?
4 Comments:
At 9:50 PM,
Nittalope said…
oooohhhhh!!!
Ben ritornata... millenni fa é l'ultima volta che ti ho vista.
É un piacere, leggerti di nuovo...
ciao
At 7:24 PM,
Sara said…
beh..questo è solo il momento lirico che prende il sopravvento.
Sto ancora combattendo la mia incostanza bloggatrice..
Ma..ne uscirò.
Ne uscirò.
At 12:35 PM,
Manlio said…
Bella!
il momento lirico è stato apprezzato.
E poi la costanza non è sempre un valore. A volte è un nome di donna.
Cmq sono davvero in vendita al supermercato, accanto al reparto ortofrutta oppure dietro alla carta igienica a basso consumo di alberi. Cerca bene! perchè come tu noti, ho mille nomi..
A presto!
At 5:32 PM,
Nittalope said…
A parte che costanza é pure un nome di cittá... ma il palmipedone multiforme ultimamente latita... a scuola ti fanno studiare troppo, eh?
Comunque ho saputo che l'ultima partita di "Klaus" era avariata, e, nonostante questo, é andata a ruba... poi é tornata indietro e ora giace in giacenza... ma che si puó fare? Meglio che costare in costanza, no???
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